SAKEYA The House of Sake: cucina giapponese e ottimi sake a Milano

di Francesca

La deliziosa cucina di Masaki Inoguchi e i sake migliori in una traversa di Corso Genova a Milano

Il Natale si avvicina a grandi passi e quasi mi sembra di sentirlo già bussare alla porta.

E’ tempo scambi di auguri, di pranzi, cene e aperitivi lunghi e bellissimi con gli amici.

E’ tempo di cibo, quindi, e di brindisi.

Chi mi conosce sa che amo celebrare la vita insieme alle persone che mi stanno accanto, che considero il cibo e l’atto stesso di brindare come simboli e doni speciali.

Una delle cose che riesce a mancarmi sempre, ma in alcuni momenti dell’anno più che mai, è il fatto di essere in viaggio. Un viaggio ti libera e ti apre gli orizzonti, ti stanca da morire, ma alleggerisce l’anima arricchendola di bellezze inimmaginabili ed esperienze da ricordare.

Questa mia propensione d’animo fa sì che io ricerchi l’emozione del viaggio in ogni ambito della mia vita, cibo compreso.

Sakeya – The House of Sake: Sake ma non solo

Qualche settimana fa ho cenato da SAKEYA The House of Sake in via Cesare da Sesto 1 a Milano e per una sera mi sono sentita in Giappone, circondata da quell’eleganza essenziale che solo i giapponesi sanno trasmettere ai piatti e che qui si percepisce anche nell’atmosfera impreziosita da un design curatissimo e con preziosi oggetti d’antiquariato giapponese.

Sakeya non è soltanto un bistrò che propone cibo delizioso o un luogo in cui sorseggiare ottimi Sake.

Sakeya, fin dall’apertura avvenuta nel 2016, vanta il patrocinio diretto delle prefetture giapponesi: una garanzia assoluta riguardo la qualità di concept e relativi contenuti.

Forse non è un caso che l’Italia, nel 2018, abbia ottenuto il titolo di maggior importatore di Sake in Europa.

Ciò dimostra senza dubbio che questo prodotto ha conquistato il palato degli italiani, i quali lo consumano anche con l’intenzione di conoscere meglio le tipologie e tutta la cultura che ogni singolo sorso racchiude.

Da Sakeya la cantina di Sake più ampia d’Europa

Le tipologie di questa bevanda alcolica, ottenuta tramite un antichissimo e complesso processo di lavorazione del riso, sono molteplici. Avere la possibilità -a due passi da casa- di assaggiarle, di avventurarsi in percorsi che svelano segreti e caratteristiche è qualcosa di assolutamente affascinante.

La cucina del locale è curata da Masaki Inoguchi, un grande chef che lavora esclusivamente con prodotti di altissima qualità, regalando a Milano una sorta di bolla magica in cui poter conoscere e gustare la vera tradizione giapponese.

Le piccole influenze europee, che contaminano i piatti in maniera sorprendente, sono comunque volte a soddisfare la grande priorità del locale: esaltare il Sake.

Dai più classici alle proposte spumantizzate (Happoshu) con metodo Charmant e Champenoise, etichette riserva, invecchiati in legno di cedro (Koshu), affinati in botte (Taru Zake), non filtrati (Nigori Sake), e non diluiti (Genshu), non pastorizzato (Nama Sake) o il Sake novello (Shinshu)… il viaggio è davvero completo e ha l’intento specifico di rappresentare le 47 prefetture giapponesi.

Ovviamente in sala, pronti a guidarvi in questa esperienza gustativa che attraversa una cultura millenaria, ci sono i Sake Sommelier.

Non è certo, da Sakeya, se sono i Sake ad accompagnare il menù o se accade il contrario.

 

 

 

 

In qualsiasi modo vogliate vedere la cosa, rimane il fatto che il menù è composto da diverse sezioni che includono piatti Obanzai come il Wagyu Tataki o il Goma Hiramasa.

Ci sono poi i Sumibi Kushiyaki, ovvero la particolare brace giapponese che rende squisite le carni di black cod, pollo, wagyu, anguilla, salmone, pancetta di maiale e diverse tipologie di spiedini.

La sezione di piatti proposta dallo chef Masa comprende il Kan Okoge -ovvero il granchio reale dell’Alaska cotto al vapore accompagnato da riso soffiato croccante e crema di sedano rapa al miso bianco- e lo Yaki Tako – polpo in tre cotture con crema di zucca masala, e chips di patate viola-.

C’è poi la sezione Masu Chirashi -riso aromatizzato- da accompagnare con salmone ikura o granchio reale.

Non mancano Sushi, Wagyu soba e Edo Ramen, Shime Yaki-don servito con salmone, pollo o foie gras.

Lorenzo Ferraboschi (referente italiano per la Sake Sommelier Association) e Maiko Takashima (Ambasciatrice della prefettura di Yamagata per l’estero del riso Tsuyahime) sono i promotori del format di Sakeya, ideato per raccontare l’unicità di una cultura con le sue tradizioni e i suoi prodotti.

Proprio per questo motivo, ogni mese è dedicato a ingredienti e piatti tipici delle diverse prefetture. La pianificazione di un calendario propone eventi specifici che affiancano work-shop e masterclass già in programma.

 

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