Questione di (s)fiducia

di Francesca

Pensavo a quanta poca fiducia nutriamo nel prossimo, a quanto facilmente siamo portati a pensare male e a giudicare anche i gesti più belli che ci vengono rivolti.

Qualche esempio?

Un uomo è carino, vi scrive, vi è amico, vi sorride?
Voi penserete solo che ci sta provando.
Matematicamente.
Invece di pensare che, magari, voglia solo esservi amico, si trovi bene con voi, gli piaccia stare in vostra compagnia, senza alcuna malizia.

E se a farlo fosse una donna?
Direste che è un pò zoccola e sicuro sicuro ci stará qualora doveste provarci.
Quando invece, magari, si tratta solo di una persona gentile e socievole, senza nessunissima voglia di tirarsela ma nemmeno di ricevere inviti e proposte.

Una donna è solare, amichevole e gentile con ambo i sessi?
Ah bè, allora è falsa, avrá secondi fini, non è sincera ed è anche lievemente opportunista.

Un signore amabile sorride ai vostri bambini al parco?
È un pedofilo.
Senz’altro un porco pedofilo e non, magari, un uomo che ama bambini. Normalmente.

Una donna non mostra particolare interesse verso le vostre creature?
È triste, acida, frustrata e senz’altro non ha potuto avere figli.
Magari semplicemente ha una scala di valori diversa dalla vostra!

In una strada buia ci cammina affianco una persona straniera?
Ci stringiamo addosso la borsetta pensando sia un delinquente per partito preso, perchè magari ha solo un colore di pelle diverso da noi. Così facendo, probabilmente, girato l’angolo, non presteremo attenzione ad un reale pericolo e ad un bianco, italianissimo, rapinatore in motorino.

Una persona è gay?
Deve avere avuto un’infanzia difficile e dei genitori tremendi, nemmeno l’omosessualitá dovesse derivare da un trauma o da violenza certa.

Credo che dovremmo tutti provare a cambiare punto di vista.
Sono sicura che potremmo migliorare di gran lunga i rapporti umani, cosí facendo.

Io sarò anche una di quelle che sorride a tutti, va d’accordo con chiunque, parla anche con i muri e può apparire superficiale (più che altro a chi si ferma realmente in superficie) per via del gran numero di amici su Facebook.

Ma posso garantirvi che non sentirmi migliore a nessuno, adorare l’umanitá, non voler sempre vedere del marcio nelle azioni altrui o nei comportamenti di chi è diverso da me e fidarmi ad occhi chiusi mi fa vivere felice e in pace.

A costo di venir fregata e ferita non potrei mai vivere con il filtro della sfiducia cronica attivato.

Vivrei male e sentirei di aver sprecato una vita, che invece nella mia testa trova senso solo nella condivisione e negli scambi tra le persone. 

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