#SEGNA..LA MOSTRA! NON TI SCORDAR DI ME
di CATERINA CORNI
Non mi sono scordata di Voi, della mia rubrica e dei consigli da darvi!
Eccomi qui. Oggi voglio consigliarvi una mostra speciale che ho avuto modo di vedere in anteprima il 23 maggio, in occasione della sua presentazione:
NON TI SCORDAR DI ME curata da Caterina Corni
Nel 2012 nasce l’associazione Boscovich dall’attività dello studio medico fondato a Milano, in via Settembrini 7, per offrire alle donne, prima, e alle loro famiglie, poi, i servizi medici altamente qualificati in particolar modo nell’ambito dei tumori.
Caterina Corni cura il progetto arte salute dell’associazione con l’obiettivo di promuovere e divulgare la cultura medica e quella artistica fuori dagli ambienti tradizionali al fine di rendere la prima maggiormente fruibile e fare della seconda una vera e propria terapia.
Dopo le mostre precedenti “Tutti Pazzi per l’Arte” (2015) e Sprigioniamo l’Arte (2016) incentrate rispettivamente sui pazienti con problemi psichiatrici e sulle detenute del carcere di San Vittore, quest’anno lo studio medico Boscovich ospita una mostra dedicata ai malati di Alzheimer e di demenza senile, NON TI SCORDAR DI ME.
Le opere saranno esposte fino ad aprile 2018 in via Settembrini a Milano. Sono opere pittoriche su carta e su tela create nel centro Diurno “I Delfini” (gestito da Paloma 2000 per gli ospiti malati di Alzheimer) e lavori a maglia (arazzi, gioielli, sciarpe) realizzati durante gli incontri organizzati da Knit Cafè Sferruzz@mente (Spazio in zona Buonarroti dove due educatrici insegnano a lavorare a maglia e all’uncinetto secondo i principi della pedagogia della mediazione di Feuerstein)
Perché vedere questa mostra?
Perché prima o poi tutti verremo investiti dalle problematiche della vecchiaia, che siano i nonni o i genitori…
Perché vedere il deperimento della mente di un nostro caro è doloroso…
Perché se siamo fortunati lo vedremo solo come una fase della vita ma purtroppo non è sempre così. Spesso l’Alzhaimer si manifesta già in giovane età, verso i cinquant’anni.
Insomma, perché il deperimento mentale genera sofferenza nel paziente che si ritrova ad affrontare una nuova quotidianità, fatta di deficit di comunicazione (comprensione/ espressione) e memoria ma anche in chi sta vicino a persone affette da queste patologie in quanto soffre per l’impotenza di poter salvare una persona da questo decadimento.
Ma questa mostra ti fa vedere la malattia diversamente e ti emoziona.
Ti insegna che un deficit puoi trasformarlo in una nuova forma di forza,
di comunicazione e di benessere.
Ti parla della malattia nella sua quotidianità, senza farti sentire impotente e spaventato.