Baladin, in francese antico, vuol dire cantastorie.
E’ un nome evocativo, romantico, bello e, soprattutto, pieno di promesse.
Ed è quello di una birra artigianale, 100% italiana, buonissima, di cui vi racconterò tutto in questo post!
Baladin ha già alle spalle ben 30 anni di vita e successi.
Era il 1986, infatti, quando Teo Musso, giovanissimo appassionato di birra artigianale e di musica, aprì il pub “Le Baladin”, il primo brewpub d’Italia, inaugurando così un cammino che lo porterà a proporre un nuovo modo di interpretare la birra, pensata per esprimere idee, sentimenti e per essere assaporata abbinata al cibo, esattamente come il vino.
Le idee furono, da subito tante, diverse e innovative:
- un’ampia proposta di birre profumate, da assaporare e degustare, adatte per pubblico curioso e consapevole;
- Una confezione inconsueta: la bottiglia, che le conferiva alla birra una nuova dignità;
- la creazione di un bicchiere ad hoc, il TeKu, pensato per la sua degustazione, dalle linee sobrie ed eleganti, in contrapposizione con il solito boccale a cui si era abituati, ma anche in grado di esaltarne e agevolarne la percezione dei profumi;
- La volontà di concentrarsi su di una filiera corta, sottolineando che “La Birra è Terra!”, arrivando a trasformare il suo birrificio in un’azienda agricola responsabile nei confronti del consumatore fin dai campi coltivati e optando per soluzioni energetiche il più possibile rispettose dell’ambiente naturale;
- l’idea di promuovere la “Birra Viva” attraverso un progetto ambizioso e innovativo: L’Open Garden, investendo in un impianto di produzione all’avanguardia e molto adattato alle esigenze di una produzione artigianale, inserendolo in un parco, un ambiente naturale da vivere e condividere che possa continuare a diffondere cultura diventando un punto di riferimento per gli appassionati della birra artigianale o semplicemente per i curiosi di nuove esperienze.
Dal 2012 il birrificio Baladin è diventato società agricola www.baladin.it
Come tutti i romantici un po’ visionari, Teo Musso, non si è fermato lì. Quello della birra artigianale era ed è un universo ricco e bellissimo, tutto da esplorare e sviluppare, anche per diffondere una cultura della birra nel mondo della gastronomia e della ristorazione.
Teo Musso, attraverso la birra, esprime anche un po’ se stesso e risulta per lui inevitabile riflettersi anche nelle sue ricette.
Pensate che ad una birra ha dato il nome di sua moglie Nora e ad altre due quelli dei suoi figli Isaac e Wayan.
Baladin Open Garden
Così, proprio dalla fantasia e dai sogni di Teo Musso, prende vita, prima la sua birra in bottiglia, da servire a tavola esattamente come il vino, e poi il BALADIN Open Garden, ovvero un birrificio all’avanguardia dove poter produrre birra, circondati da un gigantesco parco aperto a tutti, dove poter trascorrere del buon tempo, in buona compagnia e immersi nella natura. Qui sorgeranno diverse aree picnic attrezzate, un forno, una macelleria, un pub e tanto tanto altro che vi invito a scoprire personalmente tra qualche mese.
Questo terreno immenso (stiamo parlando di 73.000 metri quadrati) si trova a 2 km da Piozzo, comune in provincia di Cuneo, nelle Langhe in cui Musso ha aperto il suo primo pub nel 1986. Come non essere d’accordo? Io sono innamorata di quelle zone!!!!
In questa grande area ci sono tanti spazi verdi, una vecchia cascina abbandonata e alcuni capannoni mai ultimati. Il progetto di Teo vorrebbe la realizzazione di un birrificio all’avanguardia, in grado di contribuire a fare cultura birraria, ma anche di sostenere le richieste di un mercato nazionale che possa passare dagli attuali 20.000 ettolitri annui ai possibili 50.000. Il tutto sempre tenendo a mente la massima qualità del prodotto, preservando l’integrità della materia prima, mantenendo la birra viva, non pastorizzata.
Tutto questo in un luogo aperto al pubblico, anche durante l’attività di produzione, anche e soprattutto per accelerare la crescita culturale sulla birra in Italia.
Baladin ha consolidato il suo sviluppo agricolo portando la coltivazione dell’orzo da maltare a oltre 400 ettari (distribuiti tra Piemonte, Basilicata e Marche), ampliando la produzione del luppolo impiantando un ettaro a poche centinaia di metri dal birrificio.
L’obiettivo è di arrivare alla completa autonomia (ad esclusione delle spezie) entro il 2022.
Il Baladin Open Garden, come dice il suo stesso nome, sarà un parco aperto al pubblico, un modo per far conoscere ed avvicinare le persone al mondo contadino, trasmettendo loro il fortissimo legame che esiste tra la terra e la birra.
Realizzare un sogno attraverso il crowdfunding
Teo Musso e Joe Bastianich
Crowdfunding Baladin Open Garden – Teo Musso presenta il progetto a Joe Bastianich
Teo Musso presenta il Crowdfunding 2016 per BALADIN OPEN GARDEN
La video lezione su Fuudly