Il dirigente politico Leopoldo Lopez, i destituiti sindaci di San Diego e San Cristóbal, Enzo Scarano e Daniel Ceballos, e l’ufficiale di polizia Salvatore Lucchese (anch’esso prigioniero politico del regime), sono stati aggrediti e derubati durante una perquisizione, compiuta da funzionari della Direzione Generale di Contro Intelligenza Militare (anticamente DIM), svoltasi in ore della notte di mercoledì nel carcere di Ramo Verde (Los Teques).
Il consigliere metropolitano Freddy Guevara, ha sporto denuncia oggi in conferenza stampa insieme all’avvocato di Lopez, mentre si trovavano alle porte dell’edificio dove è situata la dipendenza della Procuratrice Generale Luisa Ortega Dìaz.
Hanno raccontato che Enzo Scarano è stato ammanettato e picchiato, mentre Salvatore Lucchese, intervenuto in sua difesa, è stato anch’esso aggredito.
Allo stesso tempo, Daniel Ceballos e Leopoldo Lopez sono stati aggrediti, ma al momento delle dichiarazioni non si era ancora potuto verificare il loro stato fisico, dato che le mogli non erano ancora riuscite ad entrare nel carcere.
Si è saputo che Enzo Scarano è stato selvaggiamente picchiato, tanto da dover essere ricoverato in infermeria con severe contusioni sulle braccia (ancora non si sa se sia stato colpito a mano o con armi) e sul resto del corpo, al punto che non riesce a mettersi in piedi. È trapelato anche che il sindaco destituito abbia subito una crisi ipertensiva, per la quale sia stato sottoposto a cure.
L’avvocato di Leopoldo Lopez ha denunciato il direttore della prigione al Ministero Pubblico, essendo questo responsabile di garantire i diritti dei detenuti in quel penitenziario.
Da parte sua, Guevara ha manifestato che è falso che questi prigionieri politici siano stati tolti dall’ isolamento, in quanto nessuno, nè familiari, nè dirigenti politici oppositori, nè persone comuni, ha potuto far loro visita oggi in carcere.
Leopoldo e i sindaci quindi, continuano a essere isolati.
Il consigliere Guevara infatti sostiene che il Ministero Pubblico abbia voluto tendere una trappola ai detenuti, quando ha preso misure per la sospensione dell’isolamento al quale erano stati sottoposti, con l’unico scopo di lasciarli riunirsi, scattare loro qualche foto da far diffondere nei mezzi di comunicazione, per poter dire poi che non erano isolati.