Dalla bacheca Facebook di un’amica rubo e traduco questo pezzo dedicato ai giovani studenti venezuelani, coraggiosi e determinati nel portare avanti questa battaglia dallo scorso 12 febbraio e responsabili di aver finalmente aperto gli occhi al popolo venezuelano, da troppo tempo addormentato e sottomesso ad una governo dittatoriale ed ingiusto.
Onore ai giovani e al futuro del nostro paese ed un ringraziamento immenso a tutti coloro che continuano a lottare per un Venezuela democratico e libero.
“Yo estoy con los muchachos”
“Io sto con i ragazzi, guardo una quantità infinita di foto che li ritraggono con la loro furia, la loro rabbia e, perché no, un pochino di odio, un pizzico di violenza.
Non sono santi, non sono religiosi nè civilisti e non sono nemmeno poeti.
Sono ragazzi. Non sono mossi dalla ragione ma dal cuore, i loro occhi accesi da tanto fumo verde, la pietra in mano, la bottiglia di birra con stracci e benzina, stracci e carosene, bottiglietta ingenua che sputa fuoco contro le pallottole.
Io sono con i ragazzi.
Sto con quella ragazzina che non avrà più di 20 anni e inveisce contro il carro armato, con quella che abbraccia il GNB cercando di intenerirlo perchè non spari, con quello che alza il dito medio con il braccio tatuato da guerriero verso i militari, come se l’insulto potesse scontrarsi e bastare contro il fucile, con quella che tira fuori il violino e si mette a suonare l’Inno Nazionale, come se la Guardia potesse capirla.
Io sto con i ragazzi, che siano o no in errore, con i loro megafoni e la loro resistenza, le loro guarimbas e la loro disubbedienza, con quelli che scappano dai genitori per andare a protestare e con quelli che hanno fatto delle strade il loro campo di difesa e di battaglia.
Sto con i ragazzi che si ostinano a voler svegliare un paese addormentato che solo si lamenta, un paese dove si professa una pace inesistente, un paese sottomesso.
Io sono con i ragazzi, ho dimenticato a cosa serve la parola, porto loro acqua, stracci e aceto.
Sto con quei ragazzi che mi ricordano che ancora sono viva, che questo paese è mio, che questo paese ci merita.
Sono con i ragazzi e non mi importa se stanno sbagliando oppure no.
Io sto con i ragazzi che piangono in silenzio di notte, che si toccano i lividi e che seppelliscono i loro morti.
Io sto con i ragazzi, innocenti, ingenui, lottatori, sognatori.
Forse sto con loro perchè ho avuto anche io 20 anni, forse per vergogna di lasciarli soli, non ne ho idea, forse perchè sono irresponsabile, o per la mia piccola dose di odio, perchè credo in tutto ciò che si conquista e non in quello che ci viene regalato, perchè sono come loro, un pò sciocca e un pò valorosa, o semplicemente perchè non ho nessuna voglia di lasciare il paese alle jene.
Sto con i ragazzi, con i loro visi ricoperti di cenere, le loro mani ferite, le loro ginocchia sbucciate, la loro voce roca per il tanto urlare, la loro stanchezza. Sto con il loro dolore, la loro frustrazione e impotenza, con ogni pietra, in ogni notte, in ogni giorno di questa grande rivolta”.
Anonimo