Premetto che quello che segue è un testo un pò lungo ed articolato.
Si tratta del primo comunicato ufficiale redatto dalla Società Civile (o resistencia nacional).
Ho cercato di tradurlo in fretta e furia solo per potervi girare altri spunti di riflessione.
Questo comunicato raccoglie in sè tutte le richieste da parte della Società civile e riassume molto bene parte degli eventi che caratterizzano e hanno caratterizzato la situazione politica, sociale ed economica del Venezuela negli ultimi anni ma specialmente negli ultimi 15 giorni.
Le seguenti righe danno voce all’intero popolo venezuelano, senza ormai inutili rotture tra chavisti e antichavisti (ormai esistenti solo nella testa di alcuni poco informati europei).
Inoltre chiariscono come le proteste in atto non siano un capriccio studentesco portato avanti da qualche giovane universitario indottrinato e ribelle, ma da un popolo coraggioso che vuole indietro la propria vita ed il proprio paese.
Dove parla delle possibili negoziazioni in atto con il governo ci si riferisce alla decisione di Henrique Capriles Radonsky di incontrare Maduro per trovare soluzioni concrete che possano risolvere la situazione attuale.
La società civile non crede che delle trattative con il governo possano far fronte alle emergenze del paese e si dissocia da questa decisione.
Capriles sta mostrando un atteggiamento molto diplomatico e per molti poco coraggioso.
Insiste in merito al fatto che bisogni ottenere la liberazione del Venezuela in modo democratico e tramite regolari elezioni e senza spargimenti di sangue.
Gran parte del popolo, tuttavia, sembrerebbe oggi più incline a seguire ed appoggiare due rivoluzionari ideologici come Leopoldo López e Maria Corina Machado, che invece invitano a protestare e a non arrendersi.
Per molti di noi il tempo per negoziare è finito da un pezzo, soprattutto di fronte ai soprusi degli ultimi giorni e di fronte alla vera e propria invasione cubana in atto.
Eccovi il comunicato:
Domenica, 23 febbraio 2014
Comunicato Ufficiale n°1 della Società Civile venezuelana (o resistencia nacional).
Comunicato sulla posizione dei cittadini venezuelani che protestano nelle strade contro il regime castrocomunista che opera illegalmente in Venezuela.
CONSIDERATO che
il nobile popolo del Venezuela, stanco del tradimento della classe militare e dei Castro-agenti che controllano il potere, è sceso in strada a protestare il 2 di febbraio 2014 nello stato Táchira contro l’insicurezza, l’inflazione, le carenze alimentari e il saccheggio delle risorse venezuelane ed è stato represso ed attaccato dalle forze militari del regime, che hanno causato decine di feriti e diversi arresti,
CONSIDERATO che
il malcontento nazionale di fronte alla forte crisi economica innescata dal castrocomunista Nicolás Maduro Moros, dopo la svalutazione monetaria, il sacco mensile di un miliardo di dollari per mantenere e ricostruire l’economia dell’isola di Cuba, l’attacco e la distruzione delle imprese venezuelane, il fatto di sottoporre quotidianamente le persone ad una penuria che lo costringe a dover affrontare ore di code per acquistare merci di prima necessità, ha portato il paese a riunirsi in una protesta nazionale che oggi è diventata resistenza
CONSIDERATO che
il militare Diosdado Cabello, che occupa la presidenza dell’Assemblea Nazionale e l’ingegner Rafael Ramírez, presidente di Pdvsa, sono co-autori dei danni economici alla nazione, essendo le menti esecutrici di ogni disposizione rivolta solo al beneficio loro e degli altri corrotti collocati negli enti del controllo di cambio,
CONSIDERATO che
le proteste a carattere pacifico sono state crudelmente attaccate da gruppi armati di mercenari ed assassini assunti e stipendiati dal regime, definiti come “colectivos sociales”, “Tupamaros”, “La Piedrita “, “Carapaicas”, e altri 92 gruppi formati da una media di circa 100/120 membri ciascuno che hanno causato centinaia di feriti, violazione della proprietá privata, danni alle case di tutto il paese e studenti morti, mostrando uno Stato terrorista e sicario che vuole generare terrore e caos nella popolazione civile che oggi eroicamente continua a resistere e a difendersi nelle strade,
CONSIDERATO che
durante proteste pacifiste e cittadine sono giá stati assassinati nelle strade 10 cittadini venezuelani. Morti causate dai mercenari del regime, siano essi “colectivos” o Guardia Nacional Bolivariana, organismi che agiscono insieme, sostenendo e proteggendo le dinamiche corrotte, traditrici e criminali al potere,
CONSIDERATO che
Ci sono state centinaia di denunce per detenzione illegale, perquisizioni senza mandato, torture di detenuti, studenti sottoposti a detenzione domiciliare, detenzione illegale di Leopoldo López, leader nazionale del partito Voluntad Popular ed attacchi verso partiti politici e persecuzioni,
CONSIDERATO che
Nel pieno della disperazione di questo regime alcune forze politiche della Mud (Mesa de la Unidad Democrática), abbiano invitato il popolo a lasciare le strade e le proteste civili, offrendo come unica via d’uscita dalla massiccia crisi sociale, economica e politica che vive il Venezuela un DIALOGO
CONSIDERATO che
Il regime ha applicato una feroce censura e una forte manipolazione informativa perchè i venezuelani non fossero consapevoli della veridicitá degli eventi, sottomettendo i giornali alla carenza di carta da stampa, acquistando mezzi di comunicazione televisivi, radiofonici e di stampa, realizzando l’acquisto attraverso prestanomi di mezzi di comunicazione audiovisivi, radiofonici e giornali, usando Conatel come organismo di censura e repressione di emittenti radiofoniche in quasi tutto il paese, per cercare di nascondere al mondo i crimini commessi,
DELIBERA che
PRIMO
1) Abbiamo deciso di mantenere ed intensificare i nostri sforzi impiegati nella protesta, oggi divenuta resistenza nazionale, fino a quando non avremo ottenuto i seguenti obiettivi:
a) Chiediamo che i membri dei colectivos vengano indagati, disarmati e arrestati e che vengano privati del potere militare che ha giá causato troppe morti.
b) Esigiamo che i cittadini José Gregorio Vielma Mora e Francisco Ameliach, rispettivamente governatori dello stato di Táchira e di Carabobo, vengano immediatamente indagati per essere stati autori ed avere dato ordine di intervento ai colectivos mercenari che uccidono a sangue freddo gli studenti.
c) La Resistenza nelle strade continuerà a chiedere nelle sue proteste anche le dimissioni e il carcere per i cittadini nominati nel precedente punto b).
d) Pretendiamo che il regime smetta di attaccare tutte le societá produttrici di ogni settore presenti nel nostro paese. In primo luogo quello commerciale perchè le linee produttive possano essere ripristinate e perchè sia possibile prevenire la fame che il Venezuela sta giá soffrendo.
e) Vogliamo che Diosdado Cabello venga indagato, in quanto mandatario delle operazioni militari delle Guardia Nacional contro il nobile popolo venezuelano, producendo crimini terribili, documentati tramite fotografie e video.
f) Chiediamo le dimissioni dell’intero alto comando delle Guardia Nacional e dei capi dei diversi distaccamenti. Vogliamo che vengano sottoposti a controlli e indagini perchè sospettati di avere commesso crimini di guerra contro il popolo del Venezuela.
g) Chiediamo anche per Rafael Ramirez dimissioni e indagini, come principale responsabile della grave crisi economica esistente nel paese, in quanto come vicepresidente nel PSUV si occupa in prima persona di disporre decisioni economiche del regime, di incentivare i comportamenti corrotti in Cadivi, di inviare petrolio senza regolare documentazione a regimi criminali come quello della Siria, portando il nostro paese alla povertá e l’inflazione che soffre oggi.
H) chiediamo inoltre le dimissioni non negoziabili del cittadino Nicolás Maduro Moros, oltre al fatto che venga indagato vogliamo che dimostri le sue autentiche origini venezuelane, che chiarisca al paese con diverse prove tutti gli avvenimenti legati alla scomparsa del tenente colonnello Hugo Chávez, presidente prima di lui, in modo da chiarire la legittimitá della sua ascesa al potere come Vice Presidente. Chiediamo anche che siano indagate le sue relazioni con Cuba e con gli altri paesi dell’America Latina che ricevono al posto nostro i vantaggi dati dal petrolio e in cambio comprano coscienze e voti nell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA). Infine chiediamo che venga indagato anche per il suo coinvolgimento negli ordini dati ai colectivos di massacrare la popolazione venezuelana.
i) chiediamo che vengano liberati tutti i detenuti ingiustamente arrestati durante le proteste degli ultimi giorni e che si possa indagare liberamente su ognuno dei casi di torture, persecuzioni e minacce subite, prevedendo l’ arresto dei militari responsabili.
J) chiediamo la piena libertá di tutti i cittadini considerati prigionieri politici per anni, tra cui il leader di Voluntad Popular Leopoldo López e che smettano le ripercussioni e le persecuzioni verso i dirigenti del partito.
k) chiediamo la rimozione di Conatel e la sua illegale violazione dei Diritti Umani nell’accesso alle informazioni personali di ogni cittadino, dopo la censura repressiva imposta al popolo nelle ultime due settimane.
L) chiediamo le dimissioni di un massiccio gruppo di militari di alto grado, traditori del popolo venezuelano, oppressori ed assassini, sospettati di essere anche trafficanti di droga, che si sono sottomessi alle forze straniere civili e militari di Cuba.
m) chiediamo l’espulsione immediata di tutti i castrocomunisti agenti cubani che operano contro la libertá civile, politica ed economica del Venezuela.
SECONDO
Chiediamo la creazione di una Commissione Nazionale investigativa Indipendente e cautelativa che consenta di effettuare le ricerche necessarie per fornire prove e colpevolizzare tutti i responsabili della distruzione del Venezuela e dei crimini commessi contro il popolo.
TERZO
Dichiariamo che le linee politiche della MUD (Mesa de la Unidad Democrática) non ci rappresentano e non incarnano la volontá della societá civile.
Sosteniamo il nostro appoggio politico in tale direzione, ma tutte le nostre operazioni di protesta e resistenza non dipendono da alcun politico della MUD, quindi, non esistendo alcun legame tra noi e loro, nessuno rappresenterà il volere dei manifestanti stabilendo un dialogo o negoziazioni con il regime di Maduro per contro della RESISTENZA.
Qualsiasi decisione la MUD voglia esprimere al regime deve rispettare tutti i punti da a) a m) presenti in questo comunicato.
QUARTO
Ripetiamo che la RESISTENZA non cederà di fronte a nessun tipo di negoziazione che coinvolga i traditori che coprono ruoli di potere. Vogliamo ricordare al popolo venezuelano che questo accadde durante la crisi verificatasi tra 2002 e 2003, manipolata da José Vicente Rangel, quando decisero di negoziare e non permisero di verificare l’attendibilitá dei fatti del 2002, e tutto portò soltanto all’arresto ingiusto di capri espiatori, i prigionieri politici di oggi.
QUINTO
Esortiamo tutti i civili, medici, insegnanti, dipenti pubblici, impiegati, civili indipendenti, le popolazioni dei quartieri popolari come quelli della classe media e della classe alta a continuare a lottare, mantenendo la resistenza nelle strade secondo i metodi di protesta pacifica che abbiamo adottato finora.
Ricordiamoci tutti che stiamo difendendo la nostra patria dal regime criminale castrocomunista che in Venezuela ha il volto di Nicolás Maduro.
Nelle strade del Venezuela, 23 febbraio 2014.
La lotta continua!