A te che mi hai presa per mano e non mi hai più lasciata.
A te che, anche dall’altra parte del mondo, mi scrivi, mi consoli e mi offri aiuto.
A te che osservi in silenzio per paura di essere invadente.
A te che pensi che scrivermi non faccia la differenza perché tanto mi scrivono in tanti (non è così).
A te che con il diabete ci convivi e sai cosa stiamo vivendo.
A te che non mi menti: impareremo a conviverci ma no, non tornerà più nulla come prima.
A te che riponi l’orgoglio e ti fai vivo.
A te che mi mandi fiori e strappi sorrisi.
A te che un figlio lo hai perso, eppure sei qui a consolare me.
A te che a Pasqua mi porti il gelato e mi dici: “Hai passato dei giorni difficili, e tu mi sei stata vicina. Ci sono cose che non si dimenticano”.
A te che mi sei stato vicino, anche solo con qualche messaggio, durante le mie notti più tempestose.
A te che, senza saperlo, hai salvato mia figlia, perché i suoi sintomi mi hanno ricordato i tuoi.
A te che non ci siamo mai parlati prima ma abbiamo iniziato adesso.
A te che vegli su di noi da lassù e che ci hai salvato la pelle più di una volta.
A te che non conosco (ancora) di persona, ma che vorrei abbracciare per quanto ti sento vicino.
A te che sei sempre al mio fianco e che obblighi il tuo fidanzato a improbabili balletti per far ridere Vittoria.
A te che ti preoccupi per me da più di 39 anni, da prima che venissi al mondo, e che soffri per non potermi stare accanto ora.
A te che mi mandi libri, peluche, vino, colombe, regali di ogni tipo.
A te che chiedi di noi ogni giorno, instancabilmente.
A te che sei famiglia.
A te che cuci mascherine e trovi il modo per farmele avere.
A te che mi metti in contatto con chi possa farmi stare meglio.
A te che mi aspetti.
A te che mi scrivi cose bellissime, che non immaginavo pensassi di me.
A te che mi offri il tuo Disney + per liberarmi da Masha e Orso.
A te che hai promesso di comprarmi un’enoteca finito tutto questo e a te che finalmente mi porterai al karaoke.
A te e alle foto che ci scatterai, a te e ai caffè che finalmente berremo insieme.
A te che mi offri aiuto, senza che io abbia mai fatto nulla per te.
A te che, con la tua famiglia, sei sempre in prima linea per aiutarmi, da anni e in ogni modo.
A te che mi vuoi bene.
A te che preghi e ti preoccupi per noi.
A te che ti apri raccontandomi la tua esperienza per farmi sentire meno sola.
A te che il diabete (o un’altra malattia) ha strappato un pezzo di cuore eppure sei qui ad aiutare me.
A te che porti una croce pesantissima sulle spalle, non stai bene ma chiedi a me come sto io.
A te che non ti offendi se rispondo sempre in ritardo, mi conosci e ti vado bene così.
A te che ci sei sempre stato, negli ultimi 20 anni.
A te che sei stato e sei al mio fianco, anche in piena pandemia….
Buona Pasqua, di cuore.