Il 29 di marzo a Cuba sarà emanata una nuova legge per portare capitali sull’isola, come conseguenza della crisi in Venezuela, suo principale benefattore e socio commerciale.
“Le tensioni politiche che si stanno realizzando in Venezuela sotto il governo di Nicolás Maduro, mettono l’accento sulla vulnerabilità dell’economia cubana”, ha detto l’economista cubano Pavel Vidal, dell’Università Javeriana de Cali, Colombia, il quale segnala che un’interruzione degli scambi con Caracas causerebbe almeno 4 anni di recessione sull’isola.
“La maggiore caduta del PIB (producto interno bruto, corrispondente al nostro PIL) si verificherebbe appena due anni dopo l’interruzione delle relazioni vantaggiose che Cuba ha con il Venezuela. Se si verificasse un’interruzione graduale, per esempio nel corso di 4 anni, si realizzerebbe una caduta del 4% del PIB”, ha spiegato l’economista.
Venezuela somministra a Cuba con agevolazioni economiche il 60% del petrolio che consuma (2.759 milioni di dollari nel 2011) e stipendia (5.400 milioni di dollari nel 2011) il servizio di 40.000 professionisti, tra cui 30.000 medici e paramedici.
Vidal spiega che se i vincoli con il Venezuela dovessero scomparire, ne deriverebbe una contrazione del 7,7% del PIB, come quello accumulato in quattro anni di recessione.