Cari nonni,
Oggi mi rivolgo a voi con molto affetto e non lo faccio nei confronti dei nonni di Giulia e Vittoria, già che con loro, in tanti mesi, essendo io una persona molto diretta e chiara, ho avuto abbondantemente modo di esprimermi in merito.
Desidero rivolgermi a tutti i nonni in generale, perché tra i miei contatti siete in tanti e perché so quanto soffrite ogni giorno, in una stana lotta costante tra voi, i vostri figli, generi, nuore e consuoceri dal momento esatto in cui una nuova vita arriva nelle vostre famiglie.
Come prima cosa vorrei consigliarvi di frequentarvi con amici già nonni. Non sottovalutate quanto sia fondamentale avere termini di paragone nella vita.
Detto questo ribadisco che nessuno vuole insegnarvi nulla, avete vissuto parecchio più di me, più di noi, e avete dalla vostra l’esperienza ed il buon senso.
Tuttavia ho pensato che dicendovi con tutta l’onestà del mondo cosa frulli nella testa della maggior parte dei neo-genitori, possiate mettervi il cuore in pace e provare a cambiare almeno in parte il vostro punto di vista.
Sentirvi meno fraintesi, meno isolati e comprendere che, tutto sommato, vostra nuora o vostro genero non sono poi così sbagliati.
La figura dei nonni è fondamentale nella vita di noi genitori e dei nostri bambini! A meno che non ci siano di mezzo persone con gravi disturbi emotivi e famigliari nessun genitore desidera privare di ulteriore amore i propri bimbi. Sappiamo tutti che il vostro è un amore fortissimo ed immenso e nessuno si sente più sicuro di saperli con voi.
Inoltre rappresentate un aiuto costante e quasi quotidiano per moltissime famiglie e siete fondamentali. Adoriamo vedere i nostri figli felici di stare con i nonni! Davvero! Molti di noi, poi, non potendosi permettere il costo di un asilo o di una baby sitter si trovano a ricorrere molto spesso a voi.
Penso di poter parlare a nome di tante altre mamme e papà quando vi dico che vi siamo molto molto grati!
Noi vi amiamo e apprezziamo moltissimo, senza di voi saremmo persi.
Ciò detto, però, eccovi un piccolo vademecum per gestire nel migliore dei modi e senza sterili discussioni i vostri rapporti famigliari ed il vostro ruolo in famiglia.
1) Voi siete i nonni, non i genitori. Genitori lo siete già stati e siete stati indubbiamente bravi. Provate a chiudere gli occhi e a tornare indietro nel tempo. Provate a rivedere voi stessi con noi piccolissimi tra le braccia, a ricordare i vostri rapporti con genitori e suoceri. Dimenticate tutta la vostra esperienza. Noi ci dobbiamo ancora passare, permettetecelo. Lasciateci imparare, sbagliare. Non confondete il dare qualche consiglio con il fatto di imporre le vostre certezze assolute. Per quieto vivere aggiungete un “secondo me” davanti ad ogni frase che state per formulare e su 10 consigli (non richiesti) che desiderate darci sforzatevi di darcene solo la metà. Credetemi, sono regole fondamentali per una serena convivenza.
2) Le critiche. Non criticate in nessun modo il modo di vivere che una donna avrà della propria gravidanza. Lasciate che vostra figlia o nuora si comporti come sente. Che sia parcheggiarsi per 9 mesi sul divano in malattia lavando tutto nell’amuchina o correre in moto nutrendosi prevalentemente di cibo indiano. Non impartite lezioni, trasmettere il vostro amore incondizionato ad una donna incinta. Se a voi allattare è piaciuto un sacco e lo avete fatto fino ai 4 anni nostri o di nostro marito ottimo, buon per voi. Ma non cercate di inculcare in una donna che non sa nemmeno se allatterà che se non lo farà non sarà una brava madre o non farà il bene di vostro nipote. Stessa cosa al contrario: se per voi l’allattamento è stato un inferno non esprimete comunque giudizi. Fate presente che se ne può fare a meno ma non mettete la poveretta nella condizione di fare o non fare qualcosa per non ferirvi o non sentirsi giudicata.
3) Regali. Quando nasce un nipotino presentatevi in clinica con un fiore. Nessuno vi chiede un Tiffany da 800 carati, ma un fiore ad una donna che ha appena dato vita a uno o più piccolini è dovuto, anche fosse che la sua stanza sembri una serra. Coccolatela, che sia vostra figlia oppure no. Non trattatela come una incubatrice, ricordatevi che esiste, non spostate l’attenzione solo sui vostri nipoti, per quanto sia immensa la vostra gioia! Non dimenticatela, ora sarà più fragile e bisognosa di affetto che mai.
4) Visite in ospedale. Nel periodo durante il quale mamma e bimbo resteranno in ospedale fate visita frequentemente ma senza restare oltre tempo. A meno che, chiaramente, non vi sia una richiesta da parte dei genitori stessi.
5) Contatti fisici. Se il vostro nipotino è nella stanza con la sua mamma evitate di toccarlo, stringerlo, prenderlo in braccio in continuazione. Lasciate che sia la madre e metterlo tra le braccia. Questa sembra una banalità ma non lo è! Tenetelo a mente per tutti gli anni a venire! Mai (e dico mai) togliere dalle braccia di una madre o di un padre un bambino. Nemmeno con frasi quali: “riposati”,”dammelo pure”, “dai vestiti con calma”, “dai che te lo tengo mentre bevi” (e tu oltretutto non hai sete).
Aspettate e lo avrete o chiedete con timida cortesia:”posso tenerlo un pochino in braccio?” E vedrete con quale piacere vi verrà messo tra le braccia il piccolo.
6) Terapia intensiva. Questo punto è estremamente autobiografico, perché avendo avuto due gemelle nate prematuramente sono passata sia dalla terribile esperienza della terapia intensiva neonatale, sia dal bisogno di farmi aiutare sempre da qualcuno.
Ho tante amiche che dopo di me ci sono passate a loro volta e la cosa mi ha ispirata ulteriormente. Quando nostri piccoli sono in terapia intensiva i nonni hanno la possibilità di entrare per visite di mezzora al massimo ogni giorno.
Anche se chiaramente vedere i vostri nipotini vi rende felici, cercate di capire la difficoltà del momento e provate ad ammanettarvi mani e piedi al tavolo della cucina di casa vostra per capire che potrete essere nonni amorevoli anche senza entrare in terapia intensiva tutti i giorni.
Quello non è un ambiente felice, non lo è affatto. E molti genitori possono non gradire la visita quotidiana all’incubatrice accanto alla loro, mentre non sanno nemmeno se il loro bambino sopravviverà o no.
L’empatia sempre!
È lì che i neo genitori iniziano ad avvertire che voi nonni non pensate più a loro e agite appannati completamente dalla vostra gioia di nonni.
Quando poi un bimbo torna a casa da un periodo più o meno lungo trascorso in ospedale dovreste far ricorso a tutto il vostro buon senso e a tutta la vostra esperienza per comprendere che si tratterà di un momento fondamentale. Voi, mi dispiace, dovrete sforzarvi di fare un passetto indietro, almeno per i primissimi giorni. Non importa che il bimbo sia nato ormai da due mesi quando si esce da un reparto di terapia intensiva. Non appena sarà arrivato a casa, infatti, la famiglia (e per famiglia parliamo di genitori, neonati e fratellini) dovrà trovare il proprio equilibrio e meriterà qualche giorno di solitudine per assestarsi.
7) Visite a casa. Non piombate a qualsiasi ora del giorno e della notte, capite che dovete lasciare a genitori e bimbo la propria intimità. Non fate comparsate. Non sognatevi di attaccarvi al citofono o suonare al campanello. Il vostro essere nonni non vi autorizza ad imporvi. Annunciatevi con una telefonata o un messaggio, imparate a chiedere se potete passare. I primi giorni sono tanto difficili per noi mamme. Spesso li trascorriamo in camicia da notte, capelli arruffati, ore di sonno scarse e rigurgiti di latte dalla testa ai piedi. Non ci sentiamo proprio presentabili. Non costringeteci ad andarci a lavare in fretta e furia e non pretendete nemmeno che la confidenza sia tale da permetterci di accogliervi in baby doll.
Se siete i nonni materni verrete accolti indubbiamente con più tranquillità in questi casi, ma non perché (cosa di cui amate auto-convicervi) voi nonni paterni siete nonni di serie B, ma solo perché è umano che ci si senta più a proprio agio in mutande davanti ai propri genitori che davanti a quelli di nostro marito.
Quindi annunciatevi, aspettate che vi si chiami. Chiedete di poter passare. Chiedete quale sia il momento della giornata migliore per farlo. Quando arrivate in casa non strappate il bambino dal lettino o dalle braccia dei suoi genitori. Quel “posso?” vi salverà la vita, credetemi!
Rendetevi utili sin dall’inizio. E con questo non voglio dire di prendere nostro figlio tra le braccia e piazzarvi sul divano dicendoci: “fai ciò che devi, cara! Lavati… Esci..”.
Noi lo leggiamo come un:”togliti di mezzo!”.
Arrivate piuttosto con due sacchetti di spesa! Cucinate qualcosa, sistemate la culla del nipotino o i regali appena ricevuti. Nessuno in quel momento vi vuole per casa con l’intento di bere il tea delle cinque con la regina madre.
8) Passeggiate. Non offritevi per nulla al mondo di portare a spasso il bambino. Nè ora nè quando avrà un anno. Aspettate. Abbiate la pazienza di capire che c’è un tempo per tutto e che se insisterete inizieranno i problemi. Accettate gli step definiti da mamma e papà e siate contenti per quello che avete. Provate a pensare ad un gatto o ad un cane che hanno appena partorito. Provate a prendergli un cucciolo dalla cuccia. Come minimo vi morderà e se vi andrà bene vi ringhierà soltanto guardandovi per il resto dei suoi giorni con sospetto.
9) Allattamento. Se vostra figlia o nuora allatta non mettetevi a seguire la mungitura a 3 cm da loro ma siate discrete. Andate a farvi un giro, non pressate. Volete fare un regalo gradito e ve lo potete permettere? Allora chiamate una puericultrice esperta e pagatele un paio di ore al giorno per una settimana. Lasciatele sole e voi andate a farvi un giro. Lo so che la cosa vi offende ma vi giuro non ce ne è alcun motivo, vedrete quanto raccoglierete in termini di buone relazioni se seminerete così.
10) Regole. Attenetevi a quello che vi viene chiesto. Per nessunissimo motivo cambiate le abitudini date al bambino dai propri genitori. Se voi a noi davate camomilla e ora non si fa più non insistete! Se voi ci impanavate come cotolette tra crema e borotalco e a noi non va, non fatelo. Se noi amiamo quella crema e a voi non va giù non portatecene una nuova.
Se voi ci mettevate a pancia in giù a dormire e ora facciamo diversamente fate come vi si chiede. Perfavore! Resistete a dire la vostra, a trattarci come degli imbecilli! Rispettateci e non sentenziate sulle nostre scelte o metodi educativi. Su quanto e come li vestiamo, su dove li portiamo in vacanza, ecc. Voi siete già stati genitori, adesso limitatevi a fare i nonni, con le tante gioie che ne derivano.
11) Nanna dai nonni. Se non lo abbiamo ancora fatto non chiedeteci fino allo sfinimento quando porteremo da voi a dormire i nostri figli. O di poterli portare in giro o nel tal posto. Vedrete che accadrà. Non correte da Salina o in qualsiasi altro negozio per bambini a fare una super cameretta per loro e a mettervi i seggioloni in auto per poi farcelo pesare. Pensateci: qualcuno vi ha forse chiesto di farlo o è stata solo una vostra iniziativa? In amor vince chi fugge e io credo che questo detto funzioni un po’ per tutto. Non continuate a chiedere! Non pretendete! Inoltre cercate di comprendere che possa non piacerci troppo mandare in giro in nostri bimbi a dormire e che spesso la scelta di non farlo dipenda dalle difficoltà che abbiamo ancora con il loro sonno. Invece di restarci male comprendete che due genitori sfiniti dalle 17 sveglie a notte non si augurino lo stesso per i propri genitori 60/70 enni.
12) Passaggio del testimone. Quando arriviamo a casa nostra non fate vedere che per essere discreti vi vestite e scappate via e quando li portiamo a casa vostra non strappateceli di mano dicendoci di andare tranquilli via. In entrambi i casi ciò che percepiamo noi è che siate solo interessati ai bambini. Non a noi. Suona molto offensivo, ci mette di cattivissimo umore. Provate a chiederci di restare per un caffé o a domandarci cosa abbiamo fatto di bello quel giorno! Il rapporto nonni-genitori non è una staffetta!
13) Regali ed Aiuti. Tutto ciò che comprate e comprerete per i nostri figli sarà gradito. I bimbi costano moltissimo e senza l’aiuto dei tre nonni io sono certa non ce l’avremmo mai fatta. Tuttora mia madre compra scatoloni di pannolini e vestitini a go go. Esattamente come i miei suoceri si preoccupano del latte (le mie possono bere solo latte d’avena biologico) e ci aiutano con altre spese. Ogni vostro regalo sarà un dono del cielo! Tuttavia sforzatevi di tenere a mente ciò che piace a noi! Il modo in cui amiamo vestire i nostri bambini, senza imporre mise che non ci piacciono e che finiranno tristemente ancora con l’etichetta attaccata in qualche sacchetto per le nostre amiche future mamme. Per intenderci io non sarò classica ma amo le bambine vestite da bambine, i colori tenui ed infantili. Difficilmente potrei vestire le mie figlie di grigio, marrone o rosso porpora. Come difficilmente potrei metterle in canotta neppure al mare o con i sandali alla crucca. Quindi è utile far regali che sappiamo possano piacere alle mamme in primis. Lasciate anche la possibilità ai genitori di scegliere qualcosa senza acquistare i capi estivi ed invernali per i successivi 6 anni. Piuttosto proponetevi per andare a fare shopping insieme, pagando voi. Sarà anche piacevole trascorrere del tempo insieme. No?!?
14) Vacanze. I nonni in vacanza possono rivelarsi molto piacevoli e di aiuto. Le vacanze sono un momento delicatissimo della vita famigliare. Ci si riunisce e si passa più tempo insieme, si cerca di intensificare il proprio rapporto con i nostri bambini. Avervi può essere piacevole, a patto che le vacanze siano state concordate. Offrite il vostro aiuto ma accettate i ritmi altrui. Se andate in vacanza insieme ditevi disponibili ma non pretendete che si viva in una comune notte e giorno.
15) Ristorante. Se stiamo educando i nostri bimbi a mangiare composti, senza i phone e i pad sul tavolo, con forchetta e coltello e a non alzarsi fino alla fine del pasto dal seggiolone o dalla sedia rispettate il nostro lavoro. Non stravolgete tutto. Voi li vedrete a pranzo una tantum, noi tutti i santissimi giorni.
16) Comunicare. Comunicare è fondamentale. Imparate a farlo, in modo diretto e senza tramiti. Parlate a vostra figlia, come a vostra nuora. Mettetevi in testa che umanamente la madre avrà sempre e inevitabilmente più voce in capitolo nelle questioni riguardanti i bimbi. Evitate i rischi del “telefono senza fili“. Siate diretti. Non offendetevi se vi si richiedono delle regole e degli orari. Significa che teniamo a voi, patti chiari amicizia lunga. Tutti i rapporti basati sulla chiarezza durano più a lungo e in modo piacevole.
17) Where? Se piove, nevica e il bambino è ancora molto piccolo o è malato non pretendete di avere il take away a casa. Non battete i piedi per terra, capite che vi si sta chiedendo aiuto e collaborazione e, se avete intenzione di dare davvero una mano, fate come vi si chiede. Presentatevi voi a casa e non pretendete che vi vengano consegnati a domicilio i nipoti.
18) Scuse. Non cercate sotterfugi per vedere i vostri nipoti. Non fate quelli che passano per caso al parco e incontrano la tata o si trovano casualmente fuori dall’asilo ogni giorno alle 16:30. Siate chiari e non fate questo genere di cose. Non rivolgetevi in modo ridicolo a bambini di 4 mesi a voce alta nel tentativo di fare arrivare un messaggio ai genitori: “ti prendo e ti porto a nanna da me” e così via a noi fa sembrare solo che vi siate rincoglioniti molto ma molto prima del tempo.
Ecco. Dovrebbe essere tutto. Spero non vi siate sentiti offesi dalle mie parole e che capiate che a monte, in me e in queste righe, esiste un profondo rispetto nei confronti delle generazioni precedenti alla mia. Mi capita spesso di chiacchierare con amiche che vivono relazioni famigliari piene di incomprensioni. Al di là del chiaro tono ironico di questo post, sono realmente convinta che sapere le cose e come la pensano anche gli altri possa essere di grande aiuto, alle volte. E vi assicuro che il 99% di genitori in circolazione condividono diversi punti di questo post in merito ai nonni!
A questo punto rinnovo i miei ringraziamenti a tutti i nonni, a quelli di Giulia e Vittoria, ai miei e a tutti quelli a cui capiterà di leggere queste righe. Siete fondamentali!
Un abbraccio