2018: UN COMPLEANNO SPECIALE
Buon compleanno 2018.
Questo non è un compleanno qualsiasi, ma il tuo diciottesimo.
Buon diciottesimo, quindi, caro 21esimo secolo.
Si dice che i 18 non si scordino mai. In genere va così.
Di sicuro nessuno si scorderà mai il diciottesimo del 20esimo secolo e la fine della Grande Guerra.
Certo, speranza effimera, perché il secolo scorso è stato martoriato da guerre e catastrofi: 2 guerre mondiali con milioni e milioni di morti, ma anche la guerra del Vietnam, quella dei Balcani e tutte le altre guerre per l’indipendenza. I genocidi (ebrei, armeni, Ruanda ), senza contare tutti i pazzi megalomani e assassini di massa, le catastrofi naturali, le epidemie e le rivoluzioni.
Da quella rossa a quella verde del Messico.
Bombaroli che scambiavano la libertà con la morte e la politica con le strategie del terrore;
presidenti icone assassinati, mentre quelli che invece sarebbe stato meglio non conoscere affatto, fermi al potere per lungo tempo.
Da Lenin a Chavez, da Hitler a Mussolini, passando per Franco, Pinochet e Saddam.
Che secolo quello scorso! Per non farsi mancare nulla ha visto anche nascere la bomba atomica e l’ha vista usare ben due volte dando vita al più vile atto terroristico della storia dell’umanità.
C’è stato anche un altro tentativo di utilizzo, ma, per fortuna, allora a decidere se schiacciare il pulsante non c’era Trump ma Kennedy.
Poi c’è stato Chernobyl e il terremoto del Cile; le stragi di mafia e delle piazze e poi l’AIDS, che ha inculcato il terrore nel più grande piacere.
Oggi, per quanto per molti non sia così, stiamo vivendo il migliore (lo diciamo toccando ferro e augurandoci che possa continuare per sempre) e il più lungo periodo di pace da quando l’uomo ha deciso di condividere con altri il suo spazio sulla terra.
Leggendo i giornali, ascoltando le radio e guardando la televisione sembra, in realtà, che il mondo sai sull’orlo della fine. Il cancro dilaga, pazzi terroristi ci minacciano e provano a toglierci la libertà. Le nuove tecnologie ci fagocitano, è vero.
Ma se ci giriamo indietro, per molti altri versi, dobbiamo anche riconoscere che siamo fortunati.
I ragazzi nati nel 1900, nel 1918, se fortunati, tornavano da una guerra.
Quelli nati nel 2000, se e quando fortunati, stanno beati nelle loro case con i propri genitori che regalano loro istruzione, lussi ovviamente quando possibile, e una prospettiva di vita di 80 anni.
Le precedenti generazioni hanno patito la fame, quelle attuali, nei paesi industrializzati e nelle realtà più fortunate, patiscono pseudo politici dal tweet facile.
Tutto sommato, però, anche questo è un bene, perché se manca l’integrità in chi ci governa, almeno che non abbia dalla sua anche troppa intelligenza per fare danni.
Il terrorismo ci fa paura ed è una grave piaga ma ci stiamo attrezzando per combatterlo.
A tal proposito dobbiamo ringraziare gli sforzi compiuti da tutte le persone che lo combattono ogni giorno in prima linea.
Sono ormai 10 anni che si parla di crisi economica, che ci preoccupiamo del PIL stando bene attenti al fatto che cresca oppure no, anche se la metà delle persone non ha capito cosa sia successo realmente e continua a credere che la decrescita del pil abbia a che fare con la tricotomia, mentre la restante metà si chiede come mai il problema, pur essendo nato in America, si sia patito in Italia per 10 anni.
Proprio qui che, come derivati, conoscevamo solo quelli del latte (formaggi e yogurt).
Ma anche questa crisi. a causa della quale svariate persone hanno indubbiamente sofferto, non è sufficiente a vedere tutto nero. O almeno non è paragonabile a un campo di concentramento o a una guerra.
Siamo in un periodo MERAVIGLIOSO. Anche se non ce ne rendiamo conto, anche se siamo guidati da un pessimismo cosmico. Anche se ognuno affronta il presente senza troppo voltarsi indietro.
E’ vero: la disoccupazione è ai suoi massimi, i cervelli emigrano all’estero, è pieno di laureati disoccupati. Il cancro si sta portando via centinaia di persone al giorno.
Ma è anche vero che, di questi tempi, se un ragazzo ha un’idea può rivoluzionare il mondo.
E che un giorno qualcuno potrà finalmente dire di aver debellato anche i tumori.
Noi lo speriamo con il cuore.
Siamo pieni di opportunità e la conoscenza a cui possiamo arrivare è illimitata.
Nel 20 esimo secolo avevano i libri e le enciclopedie, affascinanti, ma riduttive. Potevamo viaggiare, ma servivano molti soldi per farlo, senza contare che ogni spostamento andava programmato e richiedeva anche tempo.
Noi oggi abbiamo accesso al sapere completo, basta aver solamente voglia di leggere.
Possiamo visitare il mondo intero a prezzi accessibili e tenere i contatti con amici di tutto il pianeta.
Tutti si accettano a vicenda (a parte alcuni ignoranti) e i problemi di integrazione sono molti meno rispetto al passato.
La medicina ha fatto passi da gigante e cura molte delle malattie per le quali fino a 50 anni fa si moriva.
Certo l’emozione di andare sulla luna è unica ma ci rinuncio volentieri se il prezzo da pagare è un Muro (di Berlino) che divide una città.
Caro 21 esimo secolo buon compleanno di nuovo.
Oggi tu compi 18 anni, mentre io ne festeggio 40.
Auguro a tutti altri 1000 anni come questi primi 18, anzi, molto più felici e sereni.
Luigi