Tratto da: La Patilla
Tradotto da: Odilia Quattrini
Da giorni, un’ organizzazione di giovani, appunto JOVENES VENEZOLANOS, si è accampata davanti alla sede dell’ ONU a Caracas.
Dapprima, avevano invaso con le loro tende i marciapiedi circostanti l’edificio, ma poi, via via che si aggiungevano partecipanti, l’accampamento si è steso e ha invaso uno dei due sensi di circolazione della Av.Francisco de Miranda.
Sono stati repressi con gas lacrimogeni, alcuni sono stati arrestati, altri feriti, si rifiutavano di andare a farsi assistere in qualche centro di assistenza, per non abbandonare le loro postazioni presso l’accampamento.
Medici volontari sono andati ad assisterli e tante organizzazioni cittadine cercano di prendersi cura di loro e appoggiarli nella loro protesta pacifica.
Cosa vogliono?
Dopo la mancanza di risposte da parte della OEA, hanno deciso di rivolgersi all’ONU, chiedendo che una commissione di quella organizzazione, si rechi in Venezuela a verificare le condizioni dei Diritti Umani.
E non intendono muoversi da lì, fin tanto quella commissione che loro invocano, sia nominata e giunga in territorio venezuelano per vedere con i propri occhi in che condizioni si trova la popolazione.
Qui vi traduco il comunicato che JOVENES VENEZOLANOS, ha fatto ieri alla società civile.
L’organizzazione dei GIOVANI VENEZUELANI è un sentimento nazionale che cerca di rappresentare con PRINCIPI E VALORI, i diritti umani e cittadini dei venezuelani che cercano il benessere comune e la speranza per la popolazione venezuelana.
“La decisione di stabilirci alle porte del P.N.U.D. (PROGRAMMA DI NAZIONI UNITE DEMOCRATICHE) è stato il primo passo di resistenza organizzata e abbiamo assunto una responsabilità che tutti come venezuelani, dobbiamo assumere, protestando pacificamente davanti alla Violazione dei Diritti Umani e la violenta crisi sociale, politica ed economica che affronta il paese, come voci e volti senza maschere, con la premessa di RESISTENZA, per reclamare la LIBERTÀ e lo stato di GIUSTIZIA in Venezuela.
Rivolgiamo la nostra gratitudine a tutti i membri dell’accampamento, alla società civile organizzata, alle ONG, enti e professionisti di diversi settori, che hanno sommato la loro volontà per rendere possibile che noi diventiamo la voce di quelli che voce non hanno. Specialmente alle nostre famiglie, che sono diventate i nostri più fermi sostenitori, rischiando di essere vittime della violazione dei loro diritti umani e cittadini, come lo siamo noi. Ringraziamo coloro che ci offrono parte del loro tempo, per rivolgerci una preghiera collettiva creandoci uno scudo di protezione, benedizione e luce, appoggiando la nostra decisione di prendere le strade senza ritorno, fin quando non avremo ottenuto il proposito che ci muove.
Facciamo un appello a mantenere una RESISTENZA CIVILE ORGANIZZATA in ogni angolo del nostro paese e ribadiamo che la lotta che abbiamo deciso di intraprendere, è indirizzata alla VITTORIA DI TUTTI I VENEZUELANI dalla tirannia.
Tutti noi venezuelani siamo un popolo e dobbiamo lottare insieme per questa giusta causa. E’ il momento di lasciar parlare il nostro cuore per unirci in una sola voce: LIBERTÀ.
Siamo nati per ricostruire la nazione con le nostre mani, rendere il Venezuela libero, sovrano e riusciremo ad avere una DEMOCRAZIA GIUSTA E GRANDE”.
DIO BENEDICA IL VENEZUELA!
https://www.youtube.com/watch?v=EnDSsN8qShw#t=20