Caro neogenitore,
so che sei stravolto, che aspetti le vacanze da mesi e che, ovviamente, non vuoi proprio rovinarvele.
Capisco bene che senti il bisogno di riposarti e di goderti un pó di meritato relax e non hai nessunissima voglia di tornare piú stanco di quando sei partito.
Credimi, hai tutta (tutta!) la mia comprensione.
So bene che ti mancano da pazzi i viaggi avventura e che per qualche tempo, finché non ti fiderai al 100% delle interpretazioni del tutto soggettive in merito ai bisogni di tuo figlio da parte dei tuoi genitori e dei tuoi suoceri non te la sentirai di lasciare loro la creatura.
So che il pensiero di portarti dietro la casa ti fa pensare di viaggiare sicuro e di non farti cogliere impreparato in caso di qualsiasi cosa possa necessitare il pupo.
So anche che portare tuo figlio al massimo a 200 km da casa per i primi 18 di vita ti fa stare piú sereno.
Ora pero’ vorrei dirti due parole.
Prima di tutto mettiti in testa che hai uno/due (tre?!?!) bambini.
Cuccioli di uomo.
Non hai né una tigre nè una giraffa (stile “Notte da Leoni”) al seguito.
Non hai un cetaceo con te.
Non devi trasportare il prezioso vaso Ming con le ceneri del nonno dentro dei tre minchioni dell’amaro Montenegro.
E’ un bambino.
Fortemente rompicoglioni, ma pur sempre bambino.
Respira profondamente e ricordati che siamo nel 2013. Puoi andarci in vacanza. Puoi farlo!
Non ha bisogno di essere tenuto costantemente idratato o che gli lanci tre quarti di bue ogni quattro ore per saziarlo.
Non va imballato e spedito.
Ecco magari non lo porterei proprio nei primi tre anni di vita in Tanzania ma giusto perche’ 8h di sobbalzi in macchina potrebbero destabilizzarlo un pó.
Eviterei la Polinesia e l’Amazzonia ma giusto perché avresti problemi a trovare la tachipirina in goccine e la cremina per le gengive.
Ma per il resto il mondo si e’ evoluto e, pensa, quasi ogni struttura offre lettini da campeggio, seggioloni e, siediti tenendoti forte, anche fasciatoi.
Basta chiamare l’hotel (come ad esempio hanno fatto i miei amici Max e Silvia con andremo in vacanza tra qualche giorno) ed informarsi sulle cose date in dotazione.
Esistono farmacie e un paio di pacchi di pannolini vedrai che li trovi un pó ovunque.
Cosí come due barattolini di spigola e patate o di merluzzo e carota. E se il bambino per una volta non mangia omogeneizzati Hipp amen.
Vedrai che svolti e apprezzera’ anche altre marche (anche non BIO) senza battere ciglio.
In aereo possono salire e non succede nulla. Non dovete per forza fare solo viaggi di 56 ore in macchina per paura che l’aereo lo rovini a vita.
Mal che vada si fará un pianto in decollo e in atterraggio ma imparerá a viaggiare e tu prontamente gli infilerai in bocca un biberon ora ed una Vigorsol tra qualche anno per il mal di orecchie.
Se preferisci comunque viaggiare in auto sappi che in ogni caso non e’ fondamentale partire con la macchina sottovuoto stile famiglia Cupiello con i materassini da spiaggia a forma di testuggine che escono dal finestrino e l’acquario con il pesce combattente sul lunotto posteriore.
Non serve l’omogeneizzatore per due settimane di ferie vai di forchetta e coltello e sminuzzerai comunque tutto.
Non portarti dietro il fasciatoio, guarda che un asciugamano sul letto basta e strabasta.
Stessa cosa per la vaschetta pieghevole, dopo tot kg il nanetto puoi lavarlo in un lavandino o come facciamo noi in vacanza sotto la doccia con noi!
I supermercati sono fornitissimi un po’ ovunque.
Non serve davvero che porti con te l’intera collezione dei 32 cavallini della My little Miny Pony o una Peppa Pig in dimensioni reali.
I bimbi giocano con tutto e si sapranno appassionare anche ad altri giochi senza che voi traslochiate una ludoteca.
Il carillon preferito strippa te e non loro e non portarti tre libri su come gestire l’eccitazione da iodio del bambino al mare.
Tutto é soggettivo e i bambini sono esseri intelligenti, sentono le nostre paranoie.
Sono piu sensitivi del Divino Otelma e materializzano le nostre paure.
Le mie figlie, per esempio, reagiscono allo iodio come mia madre alla melatonina quindi non partite prevenuti e pieni di ansie.
Non serve che mandiate Ambrogio (il marito in modalita’ autista solitario) come un coglione con la macchina versione furgoncino colombiano (quelli con tanto di galline e pecore sul tetto, per intenderci) e voi comode in aereo a leggere “Chi” e a comprarvi creme al duty free finalmente libere dal T-Rex.
Insomma, miei compagni di avventura, partite leggeri che in vacanza serve poco o niente e godetevele per davvero queste vacanze. Senza traslochi!