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Lo scorso dicembre avevo invitato tutti i miei amici venezuelani a raccontarmi le loro ricette più tipiche. Quelle del cuore, quelle in grado di evocare in loro sensazioni ed emozioni sopite, di quando un Venezuela libero non era solo miraggio ed un'utopia, di quando vivevamo in un paese felice e civile. Ne sono arrivate diverse, che cercherò di pubblicare nei prossimi mesi. Ma una in particolar modo mi è molto piaciuta moltissimo, specialmente per la storia che porta con sé: un vero e proprio momento di vita quotidiana trascorso tra persone care, cucinando un piatto tipico della cucina venezuelana. Vivere per Raccontarla, insomma. Anche in cucina. Grazie alla mia cara Isabella Olivieri per avercela raccontata in questo modo! Così, prima di poter assaggiare e degustare il piatto che più adoro della nostra tradizione culinaria natalizia, dobbiamo aspettare ancora mezzora perché ciò che ci spetta deve ancora essere messo nel forno. Uffa!Cara Francesca, ecco la ricetta del nostro Pan de Jamón. Caracas, 29 Nov 1994 ore 7 pm "Isa?" ( Isabella, ndr ) "Dimmi..." "Prima di tornare a casa, compra 1Kg di prosciutto crudo affettato e 1Kg e 750 di prosciutto cotto affettato" "Come?!?" "Si dai. Sbrigati!" Dopo più di un'ora, arrivando a casa, trovo Gianfranco ancora in cucina con Guillermo e Patrick ricoperti di farina dalla testa ai piedi... "Che c'è? Che cosa succede? Possibile che siate in questo stato a quest'ora?". In effetti dopo 4 ore di preparativi non se ne vede ancora uno! Dico Uno, di Pan de Jamon pronto! E poi, sbotto, "come mai tutto questo prosciutto?". Allora, finalmente, i tre confessano che la "masa" è lievitata più del triplo e che quindi, invece di 20Pan de Jamon ne verranno 60!. "Que vaina! E dove li metteremo?" Alle 11 di sera ecco che finalmente finiscono e noi scendiamo in cucina "por fin", affamati saltiamo di gioia: "Sono pronti! Sono pronti!", ma non vediamo nulla sul tavolo... Dopo cena la cucina e la sala da pranzo sono letteralmente cosparse di lunghi rotoli di pane farcito, ancora bianchicci e mollicci, ma poco importa, io li immagino già dorati e profumati come quelli che vedi nei banconi delle panetterie e le pasticcerie di tutta Caracas. I nostri, poi, saranno ancora più buoni, fatti in casa con i migliori ingredienti, nelle proporzioni che preferisco. Divino!!! Ad un certo punto mi metto le mani nei capelli domandandomi come faranno Patrick e Guilermo a portarsi via la loro parte senza combinare disastri e senza far infuriare le mogli e ed i figli che li hanno sollecitati a più riprese telefonicamente, mentre io ho preferito non disturbare, per potermi godere il primo assaggio. Bah, penso, cosa succederà quando li vedranno arrivare con tutto quel ben di Dio, con delle teglie stracolme di "ambrosie natalizie", perché invece di 40 o 60 saranno venuti 82 pan de jamon?!? E' proprio il caso di dire che a furia di riempirli di prosciutto, pancetta, olive, uvetta, questi pani lievitatissimi si sono proprio moltiplicati. Che gusto! Anche se non abbiamo mai scoperto l'errore commesso e l'impasto continui tutti gli anni a lievitare moltiplicandosi a vista d´occhio da quella prima esperienza di Pan de Jamon fatto in casa (seguendo i consigli del famoso chef venezuelano Armando Scannone che ha pubblicato tutta una serie di libri di cucina di squisite ricette tipiche venezuelane e non solo) sono passati parecchi anni. Patrick e Guillermo a Caracas continuano tutti i Natali imperterriti a prepararli, nonostante la mancanza una volta di uno, una volta dell'altro ingrediente, a causa della sempre maggiore carestia alimentare e mancanza di alimenti che purtroppo si soffre in Venezuela in questi anni. Però il risultato è sempre ottimo! Noi invece siamo andati via e sebbene in Venezuela continuiamo a tornarci spesso il pan de jamon non lo abbiamo più fatto... Ma, per quelle strane coincidenze che succedono in questo matto mondo, i miei pargoli, che oramai sono grandi, insieme ai cugini, si sono ritrovati quasi tutti a vivere in Inghilterra, sia per sfuggire alla disgrazia che si consuma nel nostro paese sia per motivi di lavoro, di studio. Qualcuno di loro si è anche sposato e, sebbene abitino oggi in città diverse, hanno preso la bella abitudine di riunirsi a casa di Federica per festeggiare una prima festicciola natalizia a novembre, con la meravigliosa e dolce (per me) abitudine di cucinare tutti insieme per un giorno intero, con gioia ed allegria, tra un bicchiere di vino o di birra e la voglia di ridere e scherzare tipica dei venezuelani, un piatto tipico delle nostre feste che in Venezuela non manca mai sulle tavole durante la cena di Natale. Pan de Jamon Di: Isabella Olivieri INGREDIENTI 1 kg di farina; 1 cucchiaio di lievito di birra; 5 cucchiai (75 grammi) di manteca vegetale; 200 grammi di burro; 1 tazza di acqua tiepida; 3 uova; 200 grammi di zucchero; 1 pizzico di sale; 1 kg di prosciutto crudo e cotto affettati; 0,5 lt di latte; 200 grammi di uvetta; 200 grammi di olive snocciolate; 50 grammi di pancetta; (150 grammi di papelón). In una tazza d´acqua tiepida sciogliere il lievito con il sale e lo zucchero e lasciar riposare 15 minuti. In una terrina mettere la farina ed aggiungere il composto con il lievito. Aggiungere poi 2 delle 3 uova, il burro e, a poco a poco, il latte sino ad ottenere un impasto omogeneo. Si formerá una "masa" molto appiccicosa ma è così che deve essere. Impastare bene per 15 minuti circa e dopo mettere a riposare in un recipiente coperto vicino a temperatura ambiente per un'ora. A questo punto aggiungere l´uvetta precedentemente messa a bagno. Infarinare una superficie da lavoro e dividere l´impasto in 2 parti. Stendere ogni parte (una alla volta) con un matterello sino a formare un rettangolo di spessore di mezzocm circa. Spargere il prosciutto a fette e la pancetta sino a coprire tutto il rettangolo. Poi aggiungere le olive e l´uva ed infine arrotolare. Chiudere le estremità con le dita e lasciar riposare per 35 minuti in un luogo tiepido e coperto. Accendere intanto il forno e pre-riscaldare a 120-150 gradi circa, quando il pane una volta infornato, raggiuga i 20 minuti di cottura tirarlo fuori e procedere a spennellarlo con il papelón sciolto nell´uovo-il terzo previsto negli ingredienti - (o, in assenza di questo ingrediente, solo con l'uovo). Rimettere in forno fino a quando sarà cotto. In un'ora e 15 minuti circa il tutto sará pronto. BUON NATALE E TANTISSSSSSSIMI AUGURIIIIIIIIIIIIIIII !! Saluti cari a Francesca e famiglia! Natale è ormai passato da un pezzo ed è colpa mia se pubblico questa ricetta meravigliosa con tanto ritardo. Ma ogni momento è buono per preparare (ma soprattutto per mangiare) questo delizioso piatto! Anche a casa nostra il pan de jamón non mancava proprio mai. Ricordo che a Caracas mia nonna lo mandava a prendere nella panederia dietro a Plaza Altamira, sotto il suo ufficio e che mio fratello ed io lo adoravamo. Sotto natale in Venezuela non mancava proprio mai, neppure in aereo, quando sul volo da Caracas a Margarita veniva servito come snack, insieme ad una pepsi ghiacciata. Quanti ricordi! Grazie Isabella! Il mio ultimo pan de jamón risale a tre natali fa, quando il mio amico Javier, dopo avermi dato appuntamento in un bar non lontano da casa mia ed avermi abbandonata al freddo e al gelo di dicembre per oltre mezzora senza presentarsi, è riuscito comunque a farmi passare il nervoso e...a lasciarmi a bocca aperta! Dopo un'attesa interminabile, infatti, quella sera ero salita in macchina e tornata a casa, arrabbiatissima. Il nervosismo, però, è passato all'istante quando, uscendo dall'ascensore, ho trovato avvolti davanti alla porta di casa mia, in un grandissimo sacco di juta, due dei suoi quadri più belli e...un pan de jamón ancora caldo, appena sfornato. ...Ho già detto che sono follemente innamorata del Venezuela e dei venezuelani?!?
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