Ultimamente latito un po’.
Sia chiaro che con il cuore e la mente sono sempre in Venezuela, ma ho iniziato un nuovo progetto lavorativo che mi sta impegnando tutto il giorno così che la sera, appena entro in casa, dopo essermi spupazzata un pochino le bimbe svengo sul letto senza energie.
Ringrazio con tutto il cuore la mia amica Odilia Quattrini per continuare a portare avanti la nostra battaglia e pubblico di seguito questo e altri post da lei scritti.
Quello che trovate di seguito è un articolo particolarmente bello di Laureano Márquez, tradotto da Odilia, che spiega perfettamente il nostro paese a chiunque voglia capire cosa stia subendo da più di 15 anni.
Buona lettura!
Spiegare ciò che succede in Venezuela a qualcuno che non ha avuto modo di vivere sulla propria pelle la quotidianità di questi ultimi 15 anni, è un compito complesso, perché come recita una massima, “Dio è nei dettagli”.
Formalmente il Venezuela è visto dal mondo come una nazione con un solido sistema democratico, nel quale si svolgono elezioni in modo quotidiano.
Questo è formalmente vero, ma nei dettagli troviamo una realtà diversa:
● La divisione dei poteri è inesistente.
Tutti si concentrano in uno solo: quello esecutivo, che lascia i cittadini indifesi giuridicamente.
● Pratica costante dell’intolleranza politica con il dissidente, considerato “apolide”, “fascista”, “golpista” (senza prove accertate), che si traduce in esclusione politica e limitazioni nell’esercizio dei diritti cittadini.
● Repressione contro la protesta pacifica con violazione dei Diritti Umani, torture, prigionia, destituzione di deputati oppositori eletti con votazione popolare, senza l’atto d’incriminazione formale, arresto di leader oppositori, ecc.
● Inesistenza di un sistema elettorale affidabile (di 5 rettori del Consiglio Elettorale, 4 sono apertamente pro-governativi), assenza di un registro elettorale verificabile con evidenti irregolarità di sdoppiamento di votanti, minacce agli elettori dissidenti e molestie ai testimoni oppositori, centri di votazione con 100% di voti a favore di una opzione, vantaggio nelle campagne elettorali con uso sfacciato e illegale delle risorse dello Stato.
Inoltre si è prodotta una crisi economica di imponderabili conseguenze, prodotta da azioni come:
● Espropriazioni di imprese che nelle mani dello Stato sono diventate corrotte e improduttive.
● Controlli di cambio che impediscono il libero accesso alla valuta. Il controllo del Governo in questa materia, ha generato una smisurata corruzione. Si parla di una cifra vicina ai 30 milioni di dollari.
● Altissima inflazione. Le cifre ufficiali, che secondo alcuni esperti sarebbero truccate, si aggira intorno al 57%.
● Scarsità di prodotti alimentari di prima necessità, fatto che ha obbligato il Governo a stabilire una tessera di razionamento. Le file di 5 e 6 ore per trovare olio, latte o farina di mais, sono diventate la quotidianità in Venezuela.
Tutto questo ha portato a un forte scontento, espresso in proteste popolari.
Il movimento studentesco è stato protagonista di proteste pacifiche, come reazione alla violenza e insicurezza del paese, con migliaia di morti ogni anno, sequestri e rapine.
Il Governo ha reagito reprimendoli violentemente e incitando gruppi simpatizzanti armati, ad agire contro i manifestanti: vi sono state oltre 40 vittime in due mesi e una gran quantità di torturati e inabilitati politici, come non si era visto in Venezuela da quando vi furono le più atroci dittature.
La grave crisi di governabilità coinvolge, oltre l’economia, la salute, l’educazione, la sicurezza alimentare. L’allarmante insicurezza colloca il Venezuela al secondo posto come paese più violento al mondo.
In questo clima, si è iniziato un processo di dialogo fra governo e settori della MUD (Mesa de la Unidad Democratica, che riunisce l’opposizione). Fino a questo momento si sono generate molte aspettative, ma nessun risultato concreto.
(Laureano Màrquez è un umorista che ha sviluppato la sua carriera fondamentalmente nel teatro, ma partecipa anche in programmi di radio e televisione in Venezuela. Firma regolarmente articoli sui giornali).