È stato trovato ieri senza vita Orlando Sánchez, lo studente iscritto al primo anno della facoltà di Farmacia dell’Università Centrale del Venezuela (UCV), che era stato sequestrato e dato per disperso negli ultimi giorni di proteste.
I desaparecidos continuano ad essere moltissimi, senza contare i morti, che aumentano a dismisura, non solo come conseguenza delle proteste ma anche e soprattutto della generale ed incontrollata delinquenza che caratterizza il Venezuela da ormai un ventennio.
Solo tra venerdì e lunedì, infatti, sono arrivati 28 corpi senza vita alla camera mortuaria di Bello Monte, Caracas.
Tra i vari e tragici omicidi c’erano molti giovani, come ad esempio Francisco Javier Ruiz, di 28 anni, freddato davanti a suo fratello a pochi passi da Plaza Venezuela.
Gli hanno sparato per rubargli la moto.
Il suo corpo è stato registrato con il numero “175” del mese di aprile nella camera mortuaria di Bello Monte.
Un’altra vittima è stato Carlos Julián Merchán, di 31 anni, ucciso a bruciapelo mentre raggiungeva la sua ragazza.
Ammazzato e scaraventato fuori dalla sua auto per rubargliela.
Signori, questo è il Venezuela di oggi.