Tratto da Tecnonautas.net
Tradotto da Odilia Quattrini
Il vice-presidente del Venezuela, Jorge Arreaza, ha affermato oggi che pretendere l’uscita dei cubani che si trovano in Venezuela è “un insulto” e ha assicurato che non se andranno e che sono “parte integrante” del popolo venezuelano.
“Alzare le bandiere contro la rivoluzione cubana, alzare la voce e dire: ‘fuori i cubani dal Venezuela’, è un insulto al popolo venezuelano ed è un insulto alla salute del popolo venezuelano”, ha detto Arreaza durante una celebrazione per l’undicesimo anniversario della missione di salute Barrio Adentro.
“Loro non se ne andranno, loro sono già parte integrante del popolo venezuelano”, ha aggiunto.
Ha contestato che “qualche politico in Venezuela” rivolge la sua protesta contro Cuba, “è una cosa che fa solo ridere, fanno il ridicolo davanti al loro popolo, davanti al popolo venezuelano e ai popoli del mondo”, ha indicato.
Arreaza ha denunciato 162 aggressioni a Centri di Diagnosi Integrale (CDI) durante le proteste antigovernative che sono cominciate lo scorso 12 febbraio e che hanno lasciato 39 morti e oltre 600 feriti.
Il Vicepresidente ha anche accusato a “fascisti” di tentare di bruciare vivi a un medico e a un’infermiera cubana che dormivano dentro al modulo sanitario quando questo è stato incendiato e sono state ostacolate le vie di fuga, anche se non ha precisato date ne nomi dei responsabili.
Allo stesso modo, ha indicato che coloro che contestano la relazione tra Venezuela e Cuba non capiscono “il riferimento, la luce, il sole che è significata la rivoluzione cubana per noi, per capire come dobbiamo farlo”.
“Non c’è ritorno nell’unione tra Cuba e Venezuela” ha ribadito.
L’attenzione del sistema medico cubano Barrio Adentro ha raggiunto “1.750.000 vite salvate di cui abbiamo informazione”, ha assicurato il vicepresidente venezuelano.
In Venezuela si sono costruiti 6.712 ambulatori medici popolari che hanno gestito quasi 336 milioni di visite da quando hanno cominciato a funzionare, come parte del programma Barrio Adentro nel 2003, secondo cifre fornite oggi da Arreaza.
Dirigenti oppositori come Maria Corina Machado hanno accusato ripetutamente il Governo di Cuba di ingerenza in Venezuela e hanno preteso l’uscita dei cubani che si trovano nel paese sudamericano in particolare, quelli che, secondo quanto dice, stanno nelle Forze Armate.
Cuba mantiene circa 25.000 medici in Venezuela che formano parte di un contingente di approssimativamente 35.000 tecnici che partecipano in diversi programmi di cooperazione, che Venezuela retribuisce con circa 100.000 barili di petrolio giornalieri.