Ecco un altro post per il mio “amico” dell’agenzia viaggi di Isla Margarita che si ostina a raccontare che sull’isola regna la pace e non succede mai nulla.
Porlamar – José García Mata, detto “el chulungo”, aveva 18 anni e 23 omicidi all’attivo.
È morto quando, trovandosi circondato dai poliziotti, ha fatto esplodere una granata che portava con sè.
È accaduto la scorsa settimana alla fermata di un bus nella zona ovest di Porlamar, proprio il giorno in cui si celebravano i 478 anni della fondazione della città.
Il sindaco del municipio Mariño, Alfredo Díaz, ha segnalato che il giovane era uno dei delinquenti più pericolosi in circolazione e ha manifestato preoccupazione per la crescente delinquenza sull’isola.
“Soltanto nei primi 26 giorni del mese di marzo si sono verificate 25 morti violente sull’isola. Paradossalmente è più difficile trovare farina di mais per un cittadino che reperire armi di qualsiasi tipo per un delinquente”, ha aggiunto.
Díaz ha anche aggiunto che la Polizia Municipale sta facendo di tutto per poter garantire la pace che la popolazione (e i turisti) meritano.
Nel frattempo anche a Margarita continuano sporadiche manifestazioni pacifiste.
Giovedì scorso, nelle prime ore della sera, funzionari della Policia Nacional Bolivariana hanno cercato di reprimere una protesta sviluppatasi lungo l’avenida Jóvito Villalba del municipio Maneiro, a Isla Margarita.
Bruno Alexander Suárez, è il nome del cittadino detenuto nel corso della scorsa notte.
La troupe giornalistica di “Últimas Noticias” è stato aggredito da un funzionario della PNB, che ha buttato la giornalista perterra, minacciando di malmenarla mentre le requisivano la telecamera, alla fine restituita dopo averla accuratamente ripulita da ogni contenuto e da ogni testimonianza della protesta.
Come vediamo, anche a Margarita la gente muore, anche a Margarita c’è delinquenza e anche a Margarita le proteste terminano violentemente.