Come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti in Venezuela è in atto una vera e propria dittatura.
E sotto dittatura può succedere di tutto: il governo può imporre leggi ridicole, può sfruttare popolo e risorse del paese a beneficio di accordi politici ed economici con altri stati, può reprimere pacifiche rivolte studentesche con veri e propri eserciti con l’ordine di sparare sulla folla, può far arrestare, torturare ed uccidere chiunque rappresenti l’opposizione, può far irrompere nelle proprietà private e nelle strutture universitarie ed ospedaliere militari che buttano lacrimogeni e sparano su gente che spesso nemmeno protesta, può censurare giornali, televisioni e radio a piacimento, allontanando dal paese chiunque sia mosso dalla vera vocazione del giornalismo, può far arrestare leader dell’opposizione trasformandoli in prigionieri politici per un capriccio presidenziale, e con la stessa leggerezza può far arrestare sindaci municipali con motivazioni inesistenti.
Proprio negli ultimi giorni sono stati infatti arrestati due sindaci dell’opposizione: Daniel Ceballos, sindaco di San Cristóbal, cittadina capitale del Táchira, epicentro delle proteste contro il governo dell’ultimo mese e mezzo, ed Enzo Scarano, sindaco del municipio di San Diego, nello stato Carabobo.
L’arresto di entrambi i politici si è verificato in un giorno di forti disordini nel paese, finito con l’ennesima morte di uno studente.
Lunedì il Tribunale Supremo di Giustizia ha ordinato ai sindaci di quattro municipi governati da oppositori che impedissero il blocco e la chiusura delle strade cittadine tramite barricate da parte di società civile e movimenti studenteschi.
Qualcuno ha ignorato queste richieste e, come in ogni dittatura che si rispetti, chi non ascolta gli ordini del Governo viene punito.
Secondo quanto riportato dal Ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace (…), Miguel Rodríguez Torres, una GNB sarebbe morta a San Cristóbal per ferita da arma da fuoco.
Lo stesso Rodríguez Torres ha confermato nel pomeriggio di mercoledì che il Tribunale aveva disposto l’ordine di cattura contro Ceballos.
“Questo è un atto di giustizia nei confronti di un sindaco che non solo non ha compiuto il suo dovere secondo quanto previsto da Legge e Costituzione, ma ha anche facilitato ed appoggiato tutta la violenza che ha caratterizzato le rivolte di San Cristòbal”, ha affermato Rodríguez sulla Televisione statale.
Il ministro ha segnalato che Ceballos è accusato di ribellione civile e associazione a delinquere.
“Ceballos si trovava in riunione in un hotel di Caracas, quando sei uomini del Sebin hanno fatto irruzione nella sala, lo hanno colpito ripetutamente e lo hanno portato via”, hanno spiegato le persone che si trovavano con lui in riunione.
Nonostante fossero presenti gli stessi avvocati dell’alcalde gli agenti non hanno mostrato alcuna titubanza nel portarlo via.
Oltretutto, nonostante la violenza sia stata una costante nel Táchira, negli ultimi due giorni, con l’arresto di Ceballos, si è addirittura intensificata.
Anche per Enzo Scarano, sindaco di San Diego, le cose sono andate più o meno nello stesso modo e gli sono stati dati 10 mesi e 15 giorni di carcere per disubbidienza.
San Diego è uno dei 14 municipi dello stato di Carabobo, altro punto focale in cui si sono concentrate le rivolte e le proteste dallo scorso 12 febbraio ad oggi.
Anche il capo della polizia di San Diego, Salvatore Lucchesse, è stato destituito dal suo incarico e mandato dritto dritto in prigione.
Entrambe le detenzioni sono state portate a termine il giorno successivo l’ordine di indagine emesso dal Congresso venezuelano nei confronti del leader dell’opposizione María Corina Machado, sempre per disubbidienza verso la Costituzione e mancato adempimento delle sue funzioni.
Mentre il governo continua ad emettere ordini giudiziari e di arresto, le proteste non cessano e questo genere di annunci non fanno altro che chiamare sulle strade ancora più manifestanti contrariati.