Sono tre giorni che penso a come scrivere questa storia…
Avete presente quegli incontri catartici?
Che sono in grado di modificare qualcosa nella tua vita?
Ecco, è quel che è successo a me..
Da sabato mi porto dietro un sorriso costante e una quantità di sensazioni bellissime addosso.
Alcuni di voi già la conoscono: Eleonora Magon, torinese, mamma, artista e blogger di Un letto a quattro piazze.
Ma soprattutto, un’autentica guerriera!
Ho letto della sua storia una decina di giorni fa, su Facebook e, qualcosa mi ha detto che avrei dovuto intervistarla, e il mio sesto senso, questa volta, ha decisamente fatto centro.
Ho incontrato Eleonora sabato, a casa sua a Torino, dove ho conosciuto anche i piccoli Sara e Teo, due bambini dolcissimi.
Sara ha 5 anni, è una principessina dagli occhi color cielo e Teo è un mini-rubacuori di quasi tre anni.
Come ho già anticipato nel titolo, Eleonora ha avuto un cancro al seno, scoperto proprio mentre allattava il piccolo Teo.
E prima che possiate pensare:”Poverina”, ve lo dico subito. Eleonora ha vinto!
Ma che è successo nel frattempo?
Bene, come tantissime di noi, nemmeno lei si dannava a fare visite preventive.
Giusto il minimo indispensabile. E’ giovane, è sana, e non ha familiarità. Ergo, per molte statistiche, questo la mette automaticamente in una probabilità molto, molto ma molto bassa di avere questa malattia.
Nasce Sara e tutto va benissimo. Poi arriva Teo. Il culmine della felicità, due bambini sani e bellissimi, una famiglia felice…
Un giorno succede qualcosa. Un fastidio, un dolore al seno mentre allatta il piccolo.
Ma si sa come vanno queste cose no?
Allattare può provocare qualche fastidio, soprattutto ti asciuga completamente, quindi, quando Eleonora si vede molto magra e sciupata allo specchio, dà la colpa al superlavoro da mamma.
Ma quel fastidio non passa, probabilmente si tratta di un dotto ostruito.
Passano i giorni, ma non cambia nulla, non ci sono miglioramenti.
Ma signore mie, non ci preoccuperemo mica di un dotto mammario ostruito? Giammai!
C’è, però, qualcuno che decide di indagare un po’ di più, la zia di Eleonora, medico.
Che parlando la convince a fare qualche piccolo accertamento, tra cui una tac.
Ed eccolo li, il dotto ostruito…
E 5 carcinomi nascosti dietro di lui.
Nonostante lei non abbia smesso di sorridere nemmeno per un secondo mentre me ne parlava, ho immaginato la paura e la disperazione che deve aver provato in quel momento.
L’intervento è programmato un mese dopo. Un mese durante il quale, il cancro cresce.
Nonostante dovesse essere una piccola operazione, Eleonora subisce uno scavo ascellare e tutto viene rimosso.
Ma non è ancora finita.
Ci sono le terapie, c’è una famiglia e c’è una bimba che è piccola, ma non sufficientemente per vivere questa cosa come un fatto che non ricorderà mai.
La famiglia, gli amici e il marito di Eleonora, sono persone molto forti e molto intelligenti, e si danno da fare per mantenere un clima più che normale, attorno a lei, senza lacrime e senza pietismi.
Quelli no, lei deve pensare a guarire, non a farsi prendere dall’angoscia. Inoltre le chemio non sono una passeggiata di salute.
Ma in tutto questo, non vi ho detto una cosa.
Eleonora non è una di quelle persone inclini allo sconforto, anzi. E’ una vera e propria combattente, una che mai e poi mai avrebbe accettato una sconfitta (non ve l’ho ancora detto vero? che è una con due palle cosi’?), quindi, si fa aiutare da una psicologa, perchè spiegare una cosa del genere a una bimba piccola non è uno scherzo, si fa aiutare dal marito a rasarsi i capelli, si prepara una maglia con la scritta “#iohogiàvinto” (che potete trovare in vendita, e i cui proventi vanno alla ricerca contro il cancro) da indossare ogni volta che va in ospedale e affronta le terapie.
Ma le affronta con una tale forza, da riuscire ad avere solo un quarto degli effetti collaterali.
Sta male, ma non da morire. E questa è già una vittoria!
Eleonora è una di quelle persone che tutti dovrebbero conoscere una volta nella vita, è una di quelle donne che, durante il calvario che ti fa passare una malattia del genere, sente di essere fortunata, perchè sarebbe potuto andare molto peggio, è una donna che vuole a tutti i costi recuperare l’anno che ha perso ( ha finito le chemio a inizio 2017), è una donna che non si è mai e poi mai arresa.
Eleonora è il sole!
Adesso lei sta bene, ha i capelli rosa e uno spirito che potrebbe distruggere Kim Jong Un con un unico sorriso, perchè è più forte di una testata nucleare!
Ecco perchè, come ho scritto nello spoiler su Facebook, non mi va di parlare di lei come una miracolata. Fortunata si, ma lei ce l’ha messa tutta e anche di più per uscire da questo incubo, ha letteralmente preso a calci la malattia.
Ha combattuto con le unghie e con i denti, soprattutto per la sua bellissima famiglia.
Ma, pur avendo vinto la sua guerra, Eleonora è la prima che si batte per la prevenzione, proprio perchè lei nemmeno ci pensava che potesse succedere.
In realtà nessuna di noi pensa che possa capitare, chissà perchè crediamo sempre a che noi non succederà mai.
Ma questo non è vero.
Ecco perché si insiste tanto sulle visite preventive, perché possono salvarci la vita!
Ed ecco perché voglio farvi conoscere Eleonora, voglio che sentiate la sua storia, voglio che dedichiate dieci minuti del vostro tempo a leggerla, mentre siete in sala d’attesa prima di una visita senologica.
E’ per questo che mi sto muovendo per organizzare un evento a Torino, che non vuole essere una cosa triste o noiosa, ma lo voglio fare in stile Eleonora, per farvela conoscere, per farvi contagiare dal suo ottimismo e per ricordare a tutte, e lo farò fino a farvi venire il mal di testa, di farvi controllare!
E per darvi un ulteriore buon motivo, vi ricordo che, per tutto il mese di ottobre, potete fare una visita senologica gratuita.
Per sapere quali sono gli ambulatori e per prendere un appuntamento, basta digitare qui: http://www.legatumori.it/
Vi lascio raccontandovi un’ultima cosa.
Eleonora e i suoi bambini, la sera, prima di andare a dormire, fanno un gioco. Chiacchierano e si raccontano 3 cose belle successe nella giornata. Questo lo fanno da tanto e lo fanno tutti i giorni.
E nonostante la malattia, le 3 cose belle ci sono sempre.
Sabato sera, contagiata dal loro entusiasmo ho cominciato anch’io.
E potervi raccontare questa storia, credo farà parte delle mie 3 cose belle per molto molto tempo.