GREETINGS FROM CARACAS è la reinterpretazione e la riscoperta grafica dei simboli architettonici della città di Caracas, costruiti tra il 1930 e il 1980.
Questo progetto cerca di rimanere il più possibile fedele allo splendore originale, utilizzando una grafica lineare e sviluppando le forme caratteristiche delle strutture, mettendo in evidenza l’influenza e il contributo che questi edifici iconici hanno avuto nello sviluppo della società.
(Centro Simón Bolívar)
Con questo progetto si cerca di stabilire un nesso tra architettura e individuo, si vuole suscitare nello spettatore una riflessione: da dove veniamo, dove siamo, dove stiamo andando.
(Club Táchira)
Semplicità, nostalgia e originalità visiva.
(Hotel Humboldt)
Questo progetto ci mostra come Caracas salutò il mondo.
(Torre Polar y Teatro Del Este)
Ideatore e autore di questo progetto è MANUEL LARA, per tutti “MANU”, Graphic Designer, Art Director e Visual Communicator specializzato in fotografia architettonica, disegnatore ed illustratore. Nella sua traiettoria professionale ha collaborato a diversi progetti grafici, digitali ed editoriali a livello nazionale ed internazionale.
(Villa Monseglio)
Manuel è partito da un’idea semplice ma allo stesso tempo geniale, portare dalla realtà alla grafica, dalla strada alla carta, con maestria e creatività superbe, gli edifici più importanti della sua città, cartoline come pezzi di un grande puzzle che compongono il paesaggio architettonico della Caracas di ieri e di oggi.
Preservare la memoria urbana, la memoria storica e con essa tutto il carico della memoria sensoriale, emozionale e sentimentale della città.
Che cos’è l’architettura?
I suoi verbi principali sono concepire, disegnare e costruire, e il suo compito massimo è quello di organizzare ad arte lo spazio in cui VIVE l’uomo.
“L’architettura è come una grande scultura scavata nel cui interno l’uomo penetra e cammina.”
“Perché camminare a Caracas? Perché – ciò che non si riesce a sentire e a provare non si comprende, e quello che non si comprende non interessa.” –
“La mia passione è camminare per le strade di Caracas e cercare l’essenza delle linee che modellano la città. Il mio obiettivo principale è di far trascendere nel tempo l’identità venezuelana attraverso i miei disegni, riscattandone e salvaguardandone la meraviglia della città e dei suoi abitanti.”
(Villa Planchart)
“La vostra casa sarà leggiadra come una grande farfalla in cima alla collina” scriveva Gio Ponti in una delle varie lettere, che dal 1953 inviò dall’Italia alla famiglia Planchart in Venezuela.
A partire da quegli anni, la città di Caracas conobbe il suo periodo di massima espansione, diventando una delle capitali mondiali dell’architettura.
Nello scenario attuale di una Caracas apocalittica, in bilico tra inferno e paradiso, in mezzo alla catastrofe economica e la crisi umanitaria, ecco che spunta un esercito silenzioso di piccoli colibrì laboriosi, sono instancabili e con i beccucci pieni d’acqua sono fermamente intenzionati a spegnere il grande e quotidiano incendio della città, una città che non si rassegna a morire.
Che cosa li muove? Che cosa muove tutto questo?
L’amore.
Semplicemente l’amore, l’amore per quei luoghi, luoghi che come genitori, li hanno visti nascere, crescere e vivere.
Cono Carrano
Credits: Manuel Lara – Graphic designer
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