Oggi sarebbe stato il 72 compleanno di mio padre.
Non sono sicura si sarebbe piaciuto con 11 di più rispetto a quando se ne è andato, avrebbe ripetuto di essere vecchio, troppo vecchio ricordando, ormai impigrito e nostalgico, i suoi anni in giro per il mondo e le sue mille bravate. Però a me sarebbe piaciuto un sacco anche con i capelli ingrigiti, il viso segnato e qualche anno in più e poi avrei avuto così tante cose da raccontargli e mostrargli in questi 10 anni che non c’è stato. Senza drammi o tragedie parlo spesso alle bimbe di lui.
Mi dispiace tantissimo che non l’abbiano potuto conoscere e mi scoccia anche il fatto di non avere tante foto sue da mostrare loro un giorno. Però credo nella parola e nel ricordo, nei racconti che tengono vive situazioni e persone, così ne parliamo spesso. Le piccole mi chiedono di lui, io rispondo alle loro domande. Quando giriamo di sera spesso guardano il cielo e lo salutano, loro sanno che abita su una stella e non ci perde mai di vista. Mi piace che ne contemplino la “presenza” nonostante sia “in viaggio”.
Ma oggi la cosa sorprendente è che senza che io dicessi nulla alle bambine, senza che menzionassi loro il fatto del compleanno, Giulia sia venuta da me e mi abbia detto: “ehy mamma” (sono delle tamarre e ultimamente iniziano tutte le frasi con “ehy”) “stanotte il nonno mi ha fatto una carezza mentre dormivo”. Così io, senza nemmeno pensarci ho risposto: “amore il nonno te l’avrà fatta l’altro giorno, perchè di notte dorme nella sua casa insieme alla nonna”. Giulia allora mi ha prontamente risposto: “mamma non il nonno papà del papà. Il nonno tuo papà, quello che vive sulla stella. È venuto da me e mi ha fatto una carezza mentre dormivo”. I bimbi sono pieni di immaginazione ma che bel regalo proprio il 21 gennaio!